MAURIZIO CUCCHI
Cronaca

Intorno a piazza Caneva, sorpresa verde e suggestioni poetiche

Cucchi Faccio un lungo viaggio sul tram numero 14, dove riesco a sedermi circondato da gentili passeggere e passeggeri...

Cucchi Faccio un lungo viaggio sul tram numero 14, dove riesco a sedermi circondato da gentili passeggere e passeggeri...

Cucchi Faccio un lungo viaggio sul tram numero 14, dove riesco a sedermi circondato da gentili passeggere e passeggeri...

Cucchi

Faccio un lungo viaggio sul tram numero 14, dove riesco a sedermi circondato da gentili passeggere e passeggeri quasi tutti strenuamente impegnati sui loro telefonini, mentre io, essere antico, me la cavo con un libro appena uscito che vi consiglio, e cioè le poesie di Eugenio De Signoribus dal titolo di “Ceneri germogli ceneri“ edito da Mondadori. Arrivo poi in piazza Diocleziano e all’angolo con via Cenisio subito osservo la splendida, coloratissima esposizione di un fioraio vicino all’edicola. L’occhio si sposta poi, proseguendo, sull’altro lato, dove c’è il bel palazzo della Centrale dell’acqua, che fu edificato nel 1906. Proseguo osservando la discreta eleganza e i vari palazzoni della via, prima di restare attratto, sorpreso dal molto verde della piazza Caneva, dedicata dal 1930 a un generale italiano, vissuto tra il 1845 e il 1922, che fu comandante del Corpo d’Armata Speciale in Libia, nella guerra italo-turca. Il luogo è molto accogliente, proprio per diffusa presenza del verde, nella parte centrale ma anche davanti all’insegna del Ristorante “Il Piccolo Padre“, dove arrivo. Ma non è l’ora né del pranzo né della cena e rimando ad altra volta il mio ingresso. Incerto se muovermi allora verso via Principe Eugenio o verso via Tolentino, opto per una sosta in un bar, il Garden, che offre anche buone possibilità di sedersi all’aperto, ed è una giornata che invoglia a farlo in santa pace. A questo punto viene a raggiungermi un amico, Massimo Gallerani, che lo scorso anno ha pubblicato una raccolta di versi intitolata “La vita delle ombre“ (Stampa2009) e che sta proprio da queste parti. Ci concediamo allora un tranquillo aperitivo, mentre mi racconta dei luoghi e dei giardini che lì attorno danno fiato al quartiere e mi spiega che lì al bar viene spesso a vedere le partite sul grande schermo. Dopo un’oretta di conversazione, tra poesia e commenti calcistici, riprendo il mio cammino soddisfatto, tornando sulla via Cenisio, fino alla fermata del tram.