REDAZIONE MILANO

"Invece di rilanciare l’azienda sembra vogliano smantellarla"

Cologno, si aggrava la situazione in Siae Microelettronica "Stipendi pagati in ritardo e gli operai sono ancora senza".

"Invece di rilanciare l’azienda sembra vogliano smantellarla"

"Quello che doveva essere un piano di rilancio si sta trasformando nello smantellamento dell’azienda. Le affermazioni fatte in Regione erano solo rassicurazioni per i mercati e i possibili investitori". È sempre più grave la situazione in Siae Microelettronica. Martedì le Rsu hanno indetto uno sciopero lampo dalle 14,30 alle 16,30. "Gli stipendi sono stati versati ancora in ritardo. Con l’aggravante che, stavolta, non lo hanno ricevuto neanche tutti gli addetti – rivela Giorgio Pontarollo della Fiom (nella foto) –. Hanno pagato gli impiegati ma non gli operai in Siae. L’azienda ha spiegato che esistono due “file“ diversi e già i pagamenti sono sempre stati differiti. Ma se sei in ritardo, sani la situazione lo stesso giorno per tutti". Non è finita. Perché i lavoratori di ogni reparto della controllata Sm Optics non hanno ricevuto nulla.

"Si è creata una situazione di iniquità. Pensiamo che, dopo aver bonificato gli stipendi agli impiegati Siae, non ci sia stata più capienza a causa dei problemi di liquidità – continua il sindacalista –. Ora c’è l’incognita sulla 13esima anche se l’azienda ha assicurato che i dipendenti ne avranno disponibilità il 23 dicembre". Il 5 dicembre c’è stato l’atteso incontro, in cui i vertici della società avrebbero dovuto presentare il piano industriale di rilancio. "Non solo l’iniezione di 30-50 milioni che doveva essere effettuata a novembre non c’è stata, ma non hanno saputo dare certezze nemmeno sulla ricapitalizzazione. La vendita di Sm è ancora in corso con tempi più lunghi di quelli previsti da Siae. Abbiamo chiesto un’audizione urgente in IV commissione regionale".

Informalmente l’azienda avrebbe manifestato anche la volontà di alleggerirsi di 130-140 addetti sui quasi 800 attuali con Sm. "Praticamente è come se chiudessero due fabbriche, per numero di persone. Dagli annunci pubblicitari siamo passati alla realtà. Rigettiamo un piano di ristrutturazione che è un piano di soli tagli. Temiamo la delocalizzazione della parte produttiva". La.La.