Milano – Serena Moltani e Matteo Quistaini, quinta H al liceo delle scienze applicate Majorana di Rho, sono rimasti folgorati dai probiotici durante un’esperienza di due settimane nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Magenta. E hanno scommesso su un "utilizzo ad ampio spettro" di questi microrganismi che abitano il nostro intestino, da problemi "lievi come un mal di stomaco alla riabilitazione dopo un intervento addominale, dalla prevenzione di malattie inguaribili a una soluzione per uno dei grandi problemi sanitari del nostro tempo: la resistenza agli antibiotici e in generale ai farmaci dovuta all’abuso", spiegano i due teenager che meditano di proseguire gli studi "in ambito medico-sanitario". Intanto si sono inventati un dispositivo tipo cassettiera, governato da un algoritmo che attinge a un database: un operatore sanitario ma anche, idealmente, "un farmacista inserisce i parametri del paziente, i sintomi", e la macchina, battezzata "Robo-ProT", seleziona la terapia probiotica adeguata.
Così hanno vinto il primo premio nella sezione scuole di “Lombardia è ricerca”, il “Nobelino” della Regione: dodicimila euro da dividere e cinquemila per la loro scuola. Hanno diciassette, diciotto, massimo 19 anni gli studenti inventori premiati ieri da Gerry Scott sul palco della Scala.
I futuri piloti dell’Istituto aeronautico Locatelli di Bergamo sono arrivati secondi ("Per la terza volta", rimarca il loro preside) con "Cuando el sol se oculta", così chiamato in omaggio a un compagno di origini boliviane: hanno applicato una sottilissima lente di Fresnel ai pannelli fotovoltaici per rendere i raggi del sole più ortogonali all’alba e al tramonto, e ottenuto una produzione di energia superiore del 12%. Il sistema si può applicare a pannelli già installati e non richiede manutenzione, rimarcano i sei studenti che si divideranno ottomila euro.
Altri cinquemila andranno all’istituto, e la stessa cifra ha vinto la scuola terza classificata, l’Istituto tecnico industriale Castelli di Brescia, grazie ad "Aria Connect": una stazione mobile per rilevare i parametri di qualità dell’aria contenuta in uno zaino di tre chili, che si alimenta con un pannello fotovoltaico e si appoggia all’hotspot del telefonino per superare i buchi di copertura radio, spiegano Diego Micheletti e Francesco Cherubini, quinta AT, e Mohamed Azaz, quinta I, che l’anno prossimo vuole iscriversi a Ingegneria informatica, mentre Francesco sta decidendo e Diego invece vuole andare a lavorare, "mi piacerebbe occuparmi di manutenzione in ambito pubblico". Al progetto hanno lavorato per quattro mesi, incontrandosi "quattro o cinque volte a settimana nel laboratorio di telecomunicazioni, che era l’unico aperto" perché ci hanno passato l’estate. In dieci divideranno un premio di quattromila euro; molti investiranno la loro quota in un computer.