NICOLA PALMA
Cronaca

Investito dal taxi Anziano attraversa lontano dalle strisce Travolto e ucciso

Via Pecorari, schianto fatale per l’ottantanovenne Nicola Zezza. Inutili i soccorsi: l’uomo è morto dopo il ricovero al Policlinico. Il conducente dell’auto bianca si è fermato. Indagine dei ghisa.

Investito dal taxi Anziano attraversa lontano dalle strisce Travolto e ucciso

di Nicola Palma

Via Pecorari è una stradina a senso unico che collega largo Schuster a via Rastrelli, proprio dietro Palazzo Reale. Lì, ieri mattina alle 11, il pensionato ottantanovenne Nicola Zezza è stato investito dal taxi guidato da un cinquantatreenne: dopo l’impatto, l’anziano è stato sbalzato all’indietro e ha battuto la testa. Il conducente della Toyota bianca si è subito fermato per chiamare i soccorsi, ma l’uomo aveva già perso conoscenza. I sanitari di Areu lo hanno stabilizzato e trasportato d’urgenza al Policlinico per cercare di salvargli la vita: tentativo vano, purtroppo; Zezza è deceduto poco dopo il ricovero in via Sforza. È toccato agli agenti del Radiomobile della polizia locale il gravoso compito di avvisare il figlio dell’ottantanovenne, che viveva in città.

L’anziano, stando alle prime informazioni, ha attraversato via Pecorari lontano dalle strisce pedonali, sbucando davanti al taxi: la Toyota ha urtato il pensionato con la parte anteriore destra; il fatto che la strada sia a senso unico e che quindi il taxi potesse percorrerla soltanto in una direzione lascia ipotizzare che Zezza fosse appena sceso dal marciapiedi quando è stato investito. I ghisa hanno avviato gli accertamenti investigativi: verifiche verranno effettuate sulla velocità a cui stava viaggiando la macchina e sul cellulare del conducente, per capire se lo stesse utilizzando in quel momento o se sia stato distratto da qualcos’altro mentre si trovava al volante dell’auto bianca. Il pm di turno ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte. L’auto verrà passata al setaccio dai vigili per individuare il punto esatto dell’impatto. Il nome dell’ottantanovenne si aggiunge a quello delle vittime della strada di questo tragico 2023 per pedoni e ciclisti: la fredda statistica parla di un decesso al mese. Il primo agosto, una tragica carambola in viale Umbria era costata la vita al diciottenne Karl Nasr.

La serie nera era iniziata lo scorso primo febbraio, quando la trentottenne Veronica Francesca D’Incà era stata travolta dal camion di una ditta di traslochi all’angolo tra piazzale Loreto e viale Brianza. Otto giorni dopo, la novantacinquenne Angela Bisceglia, appena uscita di casa in via Valassina, era stata investita da un furgone in retromarcia lungo un vialetto sul marciapiedi. Il 20 aprile, ancora la dinamica dell’angolo cieco, all’angolo tra via Sforza angolo corso di Porta Vittoria: sull’asfalto il cadavere della ciclista trentanovenne Cristina Scozia, travolta da una betoniera. L’8 maggio, la morte del cinquantacinquenne cinese Li Tiangjiao, finito sotto un camion con la sua bicicletta. Il 22 giugno, anche la ciclista sessantenne Alfina D’Amato era stata uccisa dal terribile impatto con una betoniera, all’incrocio tra via Predabissi e piazza Durante. Infine, il 15 luglio la morte di Luciano Avigliano, 73 anni, travolto da una moto in viale Testi angolo via Santa Monica e trascinato per decine di metri.