
L’impianto di trattamento rifiuti sull’area della discarica Systema, l’iter avanza e si scatena la polemica politica. Due le assemblee già convocate: una il 14 marzo dal Pd e da Rifondazione; l’altra, il 29, indetta dall’Amministrazione
Impianto di trattamento rifiuti sull’area della discarica Systema, l’iter avanza, e a pochi giorni dall’ultima riunione della commissione di vigilanza si scatena la polemica politica. Rifondazione comunista al Comune in un volantino: "In commissione informazioni incomplete e mancanza di trasparenza".
Replica dell’assessore all’Ambiente Camagni: "La documentazione è pubblica, i tecnici erano a disposizione. È il momento di lavorare: non di criticare e basta". Sono ben due intanto le assemblee pubbliche già convocate sul tema: una il 14 marzo alle 21 dal Pd e da Rc; la seconda, il 29, indetta all’amministrazione comunale. Entrambe si terranno al centro De Andrè. Al centro lo stato dell’arte del progetto, che prevede la realizzazione di un impianto di trattamento da 60 mila tonnellate l’anno di rifiuti speciali non pericolosi.
Le accuse all’amministrazione in una nota di Rifondazione comunista, già contraria dalla prima ora al progetto, promotrice di un banchetto in piazza sabato scorso e che si prepara a lanciare una petizione con cui si chiederà il no a qualsiasi autorizzazione all’impianto. "Sulla piattaforma regionale, già a fine dicembre - così la nota - c’è sia una risposta dell’Amministrazione a Città Metropolitana. Scopriamo inoltre che la valutazione di impatto ambientale sul progetto è già stata avviata e che il 26 marzo scade il termine per le osservazioni. Tutto questo andava detto chiaramente in commissione. Invece no, così non è stato. Grave per la commissione, grave per tutti noi". "Non comprendiamo perché il sindaco non abbia ancora fatto un’assemblea pubblica per chiarire la sua posizione".
La replica dell’assessore all’Ambiente Paolo Camagni non si fa attendere. "La commissione speciale è stata istituita allo scopo di condividere e lavorare insieme. È stata pensata ad hoc nella maniera più allargata possibile per fare in modo che i commissari avessero la possibilità di informarsi direttamente attraverso gli uffici, e di fare proposte concrete. Tutta la documentazione è pubblica. Durante la riunione c’erano avvocato, tecnico e responsabile del settore ambiente, a disposizione per qualsiasi chiarimento. C’è un presidente della Commissione espressione dell’opposizione. È stato dato lo status di commissari a tutti i partecipanti. Se il giochetto è venire agli incontri e poi “sparare” lo trovo poco serio".