
Le ragazze della pole dance
di Marianna Vazzana
Sei anni fa si allenava nel soggiorno di casa. "Il mio secondogenito aveva 10 anni. Veniva a fare merenda con gli amichetti e in mezzo c’era il palo. Ma io dovevo preparare l’esame!". Quello per l’abilitazione all’insegnamento. Oggi Maria Di Capua, 49 anni, non solo è insegnante di pole dance ma ha saputo creare un ambiente che per i suoi allievi è una seconda casa, nella palestra "Il tempio dello sport" di via Cirenei, zona Gorla. "Sono partita con un’allieva e prima del Covid gli iscritti erano oltre 30. Ora stiamo cercando di risollevarci dopo la pandemia", spiega la donna: mezza giornata impiegata di banca, l’altra mezza consacrata alla sua passione che ha reso un secondo lavoro.
"Purtroppo ci sono ancora tanti pregiudizi: molti confondono la pole dance, che è una disciplina sportiva, un misto di ginnastica e danza con la pertica, con la lap dance, che è invece uno spettacolo d’intrattenimento". E poi "troppi credono che sia uno sport solo per donne magre o avvenenti: no! Basta venire a una delle mie lezioni per rendersi conto che non è così. Ho un allievo maschio, Roberto, che ormai è come fosse il mio assistente. Commesso in un negozio, per la pole dance ha una predisposizione. Le altre sono tutte donne: adolescenti e signore che hanno forme, preparazioni atletiche ed età diverse, da ragazze di 16 anni a donne che superano i 60". Per Maria attaccarsi a quel palo e disegnare nell’aria figure con il corpo a ritmo di musica è un sogno che si è realizzato: "Da bambina avrei tanto voluto fare la ballerina ma mia madre mi ha indirizzata a ragioneria. Mi sono diplomata e ho iniziato a lavorare in banca. Ma sentivo che mi mancava qualcosa... Così 6 anni fa mi sono avvicinata alla pole dance. Sono una mamma sola, ho due ragazzi di 18 e 16 anni: questo sport mi ha aiutata a essere più sicura e determinata anche nella vita". Una passione e un’energia che trasmette agli altri. "Sul piano fisico aumenta la forza e la muscolatura, si diventa più resistenti anche a livello caratteriale. E cresce la sicurezza in se stessi: arrivare a eseguire una figura è molto gratificante".
Ma prima del corpo pensa sempre al cuore. "I miei allievi sono la mia famiglia. Nella sala non c’è competizione ma armonia, la palestra è una coccola che ciascuno si concede a fine giornata". Un momento per sé al quale Silvana Benedetti, giornalista sessantanovenne, non rinuncerebbe mai: "Sono una persona sportiva, mi piacciono le sfide e non voglio considerare l’età un ostacolo. Non ho la flessibilità delle ‘farfalle’ che vedo in palestra ma non mi interessa: io sono felice". Tra le allieve c’è anche Sabrina Bonelli, "ho quasi 56 anni e ho iniziato l’anno scorso. Sono molto alta e massiccia: all’inizio ero un po’ titubante ma la forza del gruppo, il senso di famiglia che ho trovato qui, mi hanno conquistato. Sono supervisore di reparto e ho un marito e due ragazzi orgogliosi di avere una moglie e una mamma così agile". Ogni giorno il cammino prosegue. "Il sogno, ora - conclude Maria - è aprire un posto tutto mio. Dedicato alla pole dance".