
Francesca (nome di fantasia) insegna in una scuola di Milano e ha una certificazione di invalidità per problemi alla vista:...
Francesca (nome di fantasia) insegna in una scuola di Milano e ha una certificazione di invalidità per problemi alla vista: è stata mandata a Brescia a sostenere la prova scritta per diventare dirigente scolastico nonostante ci fosse una sede più vicina. Ma non è l’unico ostacolo che si è interposto sul suo cammino. "Avevo diritto a tempi aggiuntivi e ad ausili - racconta - e avevo inoltrato la richiesta per tempo, il 13 ottobre. Ho mandato all’Ufficio scolastico regionale otto/nove mail di posta certificata prima di ricevere l’autorizzazione. Il dirigente è stato avvisato solo due giorni prima". E l’Odissea è continuata il giorno dello scritto. "Mi è stato dato meno tempo aggiuntivo di quanto previsto, ovvero meno del 30% di quanto prescritto dal medico. Gli altri 15 candidati sono stati tenuti in aula allo scadere del tempo e non stavano in silenzio. In tutto questo la tastiera della barra dello spaziatore non funzionava bene (la scuola, che vanta tre tecnici di laboratorio, non ha controllato il funzionamento della tastiera prima della prova) e non potevo ingrandire i caratteri: un incubo", sottolinea Francesca. Che quando ha chiesto il verbale e l’accesso agli atti ha notato che era stata inserita come Dsa mentre la certificazione si riferiva a tutt’altro. "È stato un concorso faticosissimo e discriminante nei miei confronti oltre a essere partito con il piede sbagliato, visto che le tracce sono state estratte ben 48 ore prima e senza testimoni".Si.Ba.