
Siro Saccani
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ennesimo rifiuto dei suoi amici a trascorrere il week end nella discoteca di via Alessio di Tocqueville che allora gestiva. Era il 2018 e Siro Saccani, che da otto anni era socio di “11Clubroom“, ha detto basta. Ha preso una pausa sabbatica e nel 2021, in piena era Covid, ha aperto un nuovo club, “Repvblic“, in piazza della Repubblica, che va a gonfie vele. Da allora, lui di corso Como non vuole quasi più sentirne parlare. Ne ha viste tante, troppe: "Per anni ho ricevuto insulti da parte di chi non facevo entrare perché “alterato“. Vedevo risse, spaccio, scippi e rapine. A fine serata dovevo assistere almeno 34 clienti ‘alleggeriti’", racconta il 36enne imprenditore della notte.
Però lei ha conosciuto anche l’epoca d’oro di corso Como.
"Ho mosso i primi passi nel divertimento notturno nel 2005 come pr, allora venivano modelle, imprenditori e calciatori… C’era una clientela bella, internazionale. Nessuno venire neppure sfiorato dal pensiero di poter esser derubato del portafogli o dell’orologio".
Poi la parabola discendente.
"Il Nadir è stato nel 2017. Mi sono ritrovato sotto il locale una quarantina di pusher armati di spranghe e bastoni sotto l’occhio delle telecamere. Hanno messo a ferro e fuoco la zona, mi sono attaccato al telefono per segnalare alle forze dell’ordine. Alla reazione del fidanzato di una delle tante ragazze rapinate, erano seguite le botte".
Il seguito?
"Ancora degrado e criminalità. La cosa però che mi ha messo davvero in crisi è il fatto che i miei amici più cari per l’ennesima volta si fossero rifiutati di trascorrere il sabato sera nel mio locale. Me lo hanno detto in faccia: “Scusaci, ma è troppo pericolosa la zona“. Il locale fatturava bene ma non potevo più tollerare quella situazione. Non così, non fino a questo punto. Al lavoro non sorridevo più".
Quindi?
"Con altri soci nel 2021 ho aperto un club in un’altra zona, in piazza della Repubblica. Certo non è Montecarlo ma la situazione è gestibile, in zona ci sono ristoranti e hotel di livello. Poi il target è più alto, fra 25 e 40 anni, non crea quasi mai problemi. In corso Como invece spadroneggiano giovanissimi, dai 15 ai 25 anni".
Proprio nella notte fra venerdì e sabato un 21enne stava per rimetterci la vita per un accoltellamento. Gli aggressori sono un 16enne italiano e due marocchini di 16 e 17 anni. Cosa ne pensa?
"Non sono stupito: so che i colleghi di corso Como hanno assunto delle guardie che fanno delle ronde... Il problema è che non puoi mettere un check point e fare entrare solo le persone che non creano “casini“. Io credo che il problema sia non solo di ordine pubblico. Lavoro nel mondo notturno e non potrei mai fare il “bacchettone“ ma ho l’impressione che questi ragazzi non abbiano alcun modello. Ascoltano una musica che esalta le azioni violente, la misoginia, le ritorsioni contro le gang rivali. Perché stupirsi se i comportamenti sono una logica conseguenza?".