
di Marianna Vazzana
L’Italia Turrita, la personificazione del Paese che ha l’aspetto di una giovane donna con una corona di mura complete di torri, torna a splendere dopo i lavori di restauro. E presto arriverà pure un braccio provvisorio in 3D, realizzato dagli studenti dell’Accademia di Brera, in sostituzione di quello originale, spezzato e fatto sparire a ottobre del 2016 da vandali rimasti ignoti. Intanto, tolti i trabattelli e i teli che l’hanno coperta durante i lavori di recupero, la scultura che dall’alto di una montagnetta di rocce domina i Giardini Montanelli si può già ammirare senza oltrepassare le reti che ancora la circondano. È tempo degli ultimi ritocchi, prima della riconsegna alla città che avverrà domenica 13 giugno, nell’anno del 160esimo anniversario dell’Unità d’Italia, con lo spettacolo "L’Italia s’è desta! Viva una statua Viva" a cura del Teatro No’hma. I lavori per il restauro conservativo della statua, finanziati dal Comune, erano cominciati lo scorso dicembre a cura di Ars Restauri, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera. In prima linea, i cittadini dell’associazione Agiamo, Amici Giardini pubblici Montanelli, che per anni hanno chiesto interventi sulla statua, in marmo, realizzata nel 1850 dallo scultore Alessandro Puttinati, e si sono anche dati da fare per la sua riqualificazione: "Non ci siamo mai arresi all’idea che la nostra Italia Turrita restasse per sempre mutilata, dimenticata, rotta, sporca e ‘mangiata’ dalle infestanti – commenta il presidente Enrico Pluda –. Fu realizzata grazie a un gruppo di cittadini milanesi che la fecero scolpire per onorare i martiri dello Spielberg (fortezza in Repubblica Ceca, luogo di prigionia di numerosi patrioti italiani, ndr) e fu la prima statua posta a Milano dopo l’Unità d’Italia. In questi anni abbiamo sempre tenuti accesi i fari su di lei".
L’associazione ha messo a disposizione un premio di 1000 euro promuovendo il progetto "La nostra Italia", con lo scopo di "curare" la statua, in accordo con l’Accademia di Brera: il premio è stato assegnato alla studentessa Eleonora Alù della Scuola di Restauro, allieva ventiquattrenne della professoressa Donatella Bonelli e del direttore Gaetano Fanelli, che ha ideato un progetto-studio preliminare per il recupero dell’opera risultato il migliore tra quelli elaborati dagli studenti del quarto e del quinto anno. Il passo successivo sarà la realizzazione del braccio mancante in 3D, in materiale sintetico, "una soluzione temporanea – spiega Giovanni Iovane, direttore dell’Accademia di Brera – che ridarà alla statua il suo aspetto originario, in attesa della futura ricostruzione".