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Iulm, al via l'anno accademico con due nuovi corsi di laurea / FOTO

Fra gli obiettivi maggiore internazionalizzazione e apertura al territorio

Mario Negri e il sindaco Beppe Sala

Milano, 14 febbraio 2017 - Due nuovi corsi di laurea, maggiore internazionalizzazione, e apertura al territorio: questi gli obiettivi dell'universita' Iulm, la Libera universita' di lingue e comunicazione di Milano, esposti questa mattina in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno accademico. Nel discorso introduttivo il rettore Mario Negri ha sottolineato le nuove partnership con le universita' di Grenoble e della Florida e con la University of Arts di Londra, con cui si sviluppano i due nuovi corsi di laurea in inglese in "Hospitality and tourism management" e "Strategic communication".

In aumento gli iscritti nell'ultimo anno: +9% ai corsi triennali, +15% per le magistrali rispetto all'anno precedente, con un trend costantemente in crescita negli ultimi tre anni. Diminuiscono invece gli abbandoni fra primo e secondo anno. Fra le novita' presentate, l'incubatore d'impresa "Iulm Innovation Lab" e l'associazione degli ex studenti AlIulm. Cinquantamila metri quadri al coperto e 18mila di spazi aperti e giardini, con un'espansione recente per costruire nuove residenze per studenti, questi i numeri delle strutture: "Sono fiducioso che questo bellissimo edificio continuera' la sua funzione di aggregazione sociale e culturale al quartiere che ha cambiato volto, anche grazie a noi, in questi 20 anni" ha detto Negri. Il Rettore non ha omesso i punti deboli dell'istituto, fra cui la ricerca "non tanto quella di base ma quella applicata e su commissione" ancora non "sviluppata pienamente". In un passaggio del suo intervento anche un'aperta polemica con l'Anvur, l'ente ministeriale che valuta le universita' italiane: "La 'visita' dell'ente ha avuto un esito incerto, forse in parte viziato dalle criticita' del nostro nucleo di valutazione da poco rinnovato. Il garbo istituzionale mi vieta di far cenno in questa sede alle mie impressioni, ma l'Anvur e' solo uno dei volti dei tanti impedimenti che rendono cosi' difficile lavorare e innovare in Italia". (Fonte AGI)