DI NICOLA PALMA
Cronaca

Jhoanna, il corpo trovato nell’Adda ha un neo vicino all’occhio sinistro come la babysitter uccisa. Tutte le bugie del compagno

Due fratelli hanno avvistato il cadavere mentre stavano pescando sul ponte: test del Dna e autopsia. Gonzalez aveva detto di averlo gettato in un fossato senz’acqua. Il movente della relazione parallela

Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, uccisa nella notte tra il 24 e il 25 gennaio scorsi

Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, uccisa nella notte tra il 24 e il 25 gennaio scorsi

Milano, 2 marzo 2025 –  Non era in un fossato senz’acqua, come sostenuto confusamente da Pablo Heriberto Gonzalez Rivas nell’interrogatorio davanti al gip. Il cadavere della compagna salvadoregna Jhoanna Nataly Quintanilla Valle era nell’Adda, dov’è stato ritrovato nella tarda mattinata di ieri e dove sin dall’inizio sospettavano fosse i carabinieri del Nucleo investigativo. Qualche minuto dopo le 12, Iulian e Dumitru, due fratelli romeni che stavano pescando sul ponte che corre sopra il corso d’acqua, tra Zelo Buon Persico e Spino d’Adda, hanno notato qualcosa di strano a circa un metro dalla superficie, vicino all’argine destro: “Spuntavano due gambe, vicino ai rami di un albero”. La chiamata al 112 ha innescato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Lodi e dei vigili del fuoco, che hanno impiegato poco a capire che si trattava di un corpo umano. Più complesse le operazioni di recupero, che hanno richiesto l’intervento dei sommozzatori di Torino: la corporatura minuta e la presenza di una valigia hanno subito fatto temere che si trattasse dei resti della baby-sitter assassinata nella notte tra il 24 e il 25 gennaio nel monolocale che condivideva con il quarantottenne connazionale al piano terra dello stabile di piazza dei Daini 4.

La certezza sull’identità arriverà solo dal test del Dna, ma i residui dubbi dei militari sono stati fugati da un dettaglio anatomico, l’unico in assenza di tatuaggi e segni particolari: un piccolo rigonfiamento della pelle tra l’occhio sinistro e il naso, simile a un neo. Il cadavere è stato portato nell’istituto di medicina legale di Pavia, dove verrà eseguita l’autopsia che dovrà stabilire le cause del decesso. Non appena la prova scientifica darà l’ufficialità, la competenza territoriale passerà a Milano. Lì dove Jhoanna è stata uccisa. Il compagno ha detto al gip di averle spezzato il collo durante un gioco erotico finito male, ma la versione dell’incidente non ha mai convinto chi indaga. Così come gli specialisti della Omicidi di via Moscova, guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, non hanno mai creduto fino in fondo alla storia del fossato senz’acqua come luogo scelto da Gonzalez per disfarsi del corpo; anche perché le ricerche nell’area indicata genericamente dal salvadoregno (e localizzata dal tracciato del cellulare e dall’analisi dei sistemi contatarghe tra Cassano d’Adda e Treviglio) si sono concluse senza esito dopo diversi giorni.

L’ipotesi della prima ora, che portava molto più plausibilmente all’Adda o al canale Muzza, si è rivelata corretta: con ogni probabilità, l’uomo ha buttato il pesante borsone nel fiume, sperando che non riemergesse più. Una tesi contestata dalla difesa, secondo la quale il quarantottenne “non aveva motivo di mentire sul luogo”: “Probabilmente c’era dell’acqua e non se ne era accorto, e con le piogge il corpo è finito nel pieno del fiume”. E il movente? Alcuni testimoni, sentiti in Procura dall’aggiunta Maria Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, hanno accreditato la pista della relazione parallela: Gonzalez avrebbe confidato alla compagna che a breve sarebbe arrivata un’altra donna da El Salvador, invitandola quindi ad andarsene via di casa. Una notizia che avrebbe creato inevitabili tensioni nella coppia e che potrebbe aver innescato una violenta lite degenerata in aggressione mortale poco dopo la mezzanotte del 25.

Anche su questo punto, l’avvocato dell’uomo, che ha impiegato una settimana a denunciare la scomparsa di Jhoanna e che dal 7 febbraio si trova in carcere, ha una spiegazione alternativa: “Stavano arrivando i due fratelli e la madre dal El Salvador, una volta saputo di quella che all’epoca era una mera scomparsa, e non una donna con cui avrebbe avuto una relazione”. Un viaggio poi rimandato, ha aggiunto il legale, “perché la casa è stata messa sotto sequestro”.