![La vittima Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, a destra un frame delle videocamere mostra il rientro in auto del compagno La vittima Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, a destra un frame delle videocamere mostra il rientro in auto del compagno](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/OTRjNTMwOGYtN2FmZS00/0/image.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La vittima Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, a destra un frame delle videocamere mostra il rientro in auto del compagno
Milano, 8 febbraio 2025 – Alla fine è crollato. ”L’ho uccisa io, ma non volevo: stavamo facendo un gioco erotico. Poi mi è preso il panico e ho deciso di disfarmi del cadavere”, ha detto in sintesi Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, confessando dopo due settimane l’omicidio della compagna Jhoanna Nataly Quintanilla Valle. Dopo aver accreditato per giorni la pista dell’allontanamento volontario ed essere rimasto in silenzio venerdì davanti all’aggiunto Maria Letizia Mannella e al pm Alessia Menegazzo, il quarantottenne salvadoregno, assistito dall’avvocato Paola Selleri, ha risposto alle domande del gip Anna Calabi, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo per omicidio e occultamento di cadavere della quarantenne connazionale, sparita nel nulla la notte del 25 gennaio.
![I carabinieri indagano sulla morte di Jhoanna Nataly Quintanilla. Il compagno, Pablo Gonzalez Rivas, è in stato di fermo per omicidio](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NDVhYmY1N2QtNTVkNC00/1/i-carabinieri-indagano-sulla-morte-di-jhoanna-nataly-quintanilla-il-compagno-pablo-gonzalez-rivas-e-in-stato-di-fermo-per-omicidio.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
Le versione del compagno
Stando a quanto emerso, Jhoanna è stata strangolata nel monolocale di piazza dei Daini 4/2 dal convivente Gonzalez Rivas, che avrebbe fatto riferimento a un’asfissia letale generata da "un gioco erotico” finito male; una versione tutta da verificare, che l’uomo, che in questa storia ne ha raccontate tante di bugie, potrebbe aver utilizzato per alleggerire la sua posizione.
Le ricerche a Cassano d’Adda
Il corpo, nascosto in un borsone da palestra e trasportato in auto al confine con la provincia di Bergamo, non è stato ancora trovato: il quarantottenne avrebbe fornito indicazioni poco precise sul luogo in cui l’ha abbandonato, citando la zona tra Cassano d’Adda e Treviglio già individuata dai carabinieri grazie all’analisi di tabulati telefonici e dati dei sistemi contatarghe. Rivas avrebbe parlato di una «strada», ma resta aperta pure l’ipotesi che abbia gettato i resti della compagna nel fiume Adda o nel canale della Muzza: lì si stanno concentrando le ricerche da 48 ore.
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Le ultime ore di vita di Jhoanna
I militari del Nucleo investigativo di via Moscova, guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, sono riusciti a ricostruire le ultime ore di vita di Jhoanna e gli spostamenti del killer, nonostante Rivas abbia provato a rallentare le indagini segnalando la scomparsa con sei giorni di ritardo e seminando la denuncia di riferimenti ai presunti pensieri di morte covati dalla compagna (ma categoricamente smentiti dalle amiche).
Gli spostamenti
Alle 17.09 del 24, il quarantottenne, operaio manutentore per una ditta specializzata in lavori stradali, torna a casa al volante della sua Fiat Punto grigia. Un’ora e 35 minuti dopo, alle 18.44 rientra anche la quarantenne, che apre la porta del monolocale al piano terra dopo sette minuti passati al telefono nel cortile interno. Sono le 18.51: Jhoanna non uscirà più dall’appartamento. All’1.44, la doppia spunta blu dà conto della lettura dell’ultimo messaggio inviato su Whatsapp alle 0.36 da una connazionale di 28 anni, anche se quasi certamente lo smartphone della quarantenne è nelle mani dell’assassino. Lei è già morta. All’1.52, Rivas esce dall’abitazione e si dirige verso la cantina, per poi ricomparire cinque minuti dopo con un borsone scuro a tracolla. Alle 2.41, esce nuovamente di casa e si dirige verso i box; tre minuti dopo, rieccolo al volante della Punto, parcheggiata in cima alla rampa, a due passi dal monolocale.
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Il corpo nel borsone
Un minuto dopo, Rivas tira fuori dall’abitazione lo stesso borsone di prima, lo trascina a fatica per pochi metri e lo carica sui sedili posteriori: dentro c’è il corpo di Jhoanna, sul quale il quarantottenne non avrebbe infierito (come avrebbe detto al giudice). Alle 2.47, l’uomo riporta l’auto nel box, rientrando definitivamente nel monolocale alle 3.32. Un’ora dopo, alle 4.39, il telefono della donna si spegne: l’ultimo segnale aggancia la cella che copre l’area dello stabile. Esattamente 15 ore dopo, alle 18.33, Rivas riprende l’auto e parte: si dirige verso est, attraversando i Comuni di Bresso, Gessate e Inzago; alle 20.01 e 59 secondi, il passaggio della Punto viene rilevato sulla via Padana Superiore in direzione Cassano d’Adda. Trentatrè minuti dopo, l’auto è sulla via del ritorno: il cadavere di Jhoanna è nei campi o in acqua.