
Mattia Del Zotto
di Stefania Totaro
Per il killer del tallio l’udienza finale in Cassazione dopo il ricorso della Procura contro l’assoluzione. È giovedì l’appuntamento davanti ai giudici romani per l’ultima pronuncia su Mattia Del Zotto, il 28enne ragioniere disoccupato di Nova Milanese che ha avvelenato con le bottiglie di acqua minerale i parenti, uccidendo i nonni e una zia paterni e mandando in ospedale altri due zii, i nonni materni e la badante. Il giovane, ristretto in una Residenza psichiatrica perché ritenuto socialmente pericoloso, è stato assolto per infermità totale di mente dalla gup monzese Patrizia Gallucci nel processo con il rito abbreviato. La Procura di Monza ha quindi deciso di presentare ricorso in appello contro la sentenza di primo grado, chiedendo che il 28enne venisse sottoposto a una quarta perizia psichiatrica, questa volta da parte di un nuovo pool di esperti. Per l’imputato di omicidio volontario premeditato plurimo e lesioni personali gravi plurime il pm monzese Carlo Cinque aveva chiesto la condanna all’ergastolo, dopo che la perizia da lui disposta aveva concluso (a differenza di quella disposta dalla difesa) che il giovane risultava soltanto parzialmente infermo di mente: era pazzo quando ha deciso di fare fuori i familiari, ma sarebbe stato sano di mente quando ha lucidamente pianificato il suo folle piano.
La gup aveva quindi disposto una perizia d’ufficio, la terza, secondo cui il 28enne è affetto da "disturbo delirante" per cui "ha conservato una certa capacità di intendere, ma è privato del tutto della capacità di volere".
Nel ricorso di secondo grado la Corte di Assise di Appello di Milano ha respinto il ricorso della Procura, confermando in toto la sentenza di primo grado. Ma la pubblica accusa non si dà per vinta.
È stata la stessa procuratrice generale facente funzioni, Nunzia Gatto, a opporsi nuovamente all’assoluzione nel 2019. A 13 mesi di distanza le parti civili non hanno avuto la notifica, quindi non conoscono nei dettagli le motivazioni. La notifica è arrivata soltanto all’imputato e al suo difensore, mentre i legali delle parti civili – la zia sopravvissuta al tallio, Laura Del Zotto e il marito, nonché il figlio di Patrizia Del Zotto (morta invece insieme ai genitori) e la badante – hanno ricevuto soltanto la notifica dell’udienza fissata davanti alla Cassazione, ma non quella della Procura generale e ora devono decidere se partecipare al processo di ultimo grado.
Diverse le strade che i giudici romani potrebbero prendere: ritenere non accoglibile il ricorso della Procura generale o celebrare l’udienza disponendo quella quarta perizia psichiatrica chiesta fin dal giudizio di appello dalla pubblica accusa per sondare nuovamente la psiche del 28enne. O confermare ancora, questa volta definitivamente, l’assoluzione del giovane.