NICOLA PALMA; MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La baby gang colpisce alla campanella

Via Spadolini, quattordicenne aggredito all’uscita da scuola: due coetanei in manette. Caccia a tre complici

di Nicola Palma e Marianna Vazzana

Hanno colpito all’uscita da scuola. E forse il raid di venerdì non è che l’ultimo di una serie: gli investigatori si stanno concentrando su altri due episodi recenti avvenuti nella stessa zona ai danni di minorenni, con una felpa dell’Inter rubata come indizio decisivo per incastrare la gang. Andiamo per ordine. Ore 13.10 di due giorni fa, siamo in via Leoni angolo viale Toscana. Un ragazzino di 14 anni esce dal professionale Galdus e si incammina verso casa. Dopo poche decine di metri, in via Spadolini, si ritrova circondato da cinque giovanissimi, di cui uno armato di un coltello a serramanico con una lama di 20 centimetri: viene strattonato dal branco e costretto a consegnare portafogli, cellulare e occhiali da sole. I baby rapinatori sono a volto scoperto, a voler dimostrare di non aver paura di nessuno e di non temere né denunce né conseguenze giudiziarie.

Subito dopo la loro fuga , il quattordicenne chiama il 112 per segnalare l’accaduto. I primi ad arrivare in via Spadolini sono gli agenti del commissariato Ticinese, che raccolgono la testimonianza della vittima e si fanno descrivere nei dettagli gli aggressori: "Sono andati verso il parco Ravizza", indica il giovane studente. E in effetti la caccia porta subito risultati: proprio cercando in quella direzione, i poliziotti intercettano un quindicenne di origine egiziana e un sedicenne statunitense. I due hanno ancora in tasca la refurtiva, e vengono riconosciuti dal rapinato: ora si trovano nel carcere minorile di Torino. L’inchiesta degli uomini di via Tabacchi, coordinati dalla dirigente Anna Bruno e dal commissario Mauro Antignano, sta andando avanti con un duplice obiettivo: identificare gli altri tre complici in fuga e accertare se ci siano sempre loro dietro i due colpi avvenuti nei giorni scorsi nello stesso quartiere. Il sospetto degli investigatori è che il gruppo si appostasse davanti alle scuole della zona, in attesa della “preda“ migliore, quella sola e più indifesa, per accerchiarla e derubarla. Stando a quanto appreso dal Giorno, a portare la polizia su questa pista sarebbe stato anche il ritrovamento di un indumento, indossato da uno dei due arrestati di venerdì: una felpa dell’Inter, probabilmente la stessa rubata a una delle vittime dei blitz armati precedenti.

Negli ultimi giorni, abbiamo parlato più volte su queste pagine del fenomeno baby gang e dei casi segnalati in diversi quartieri della città. Il 21 settembre, un dodicenne è stato aggredito e derubato in via Giovanni da Procida, tra CityLife e corso Sempione, da un gruppo di quattro ragazzini di 13-14 anni: prima lo hanno picchiato con calci e schiaffi, poi gli hanno strappato dal collo una catenina d’oro. E nelle stesse ore è partito anche il tam tam sulle chat dei genitori di minorenni che vivono tra le vie Primaticcio, Soderini, Scrosati e San Gimignano: "Questi rapinatori cercano telefoni, soldi, scarpe firmate e biciclette. Parliamo di giovanissimi tra i 13 e i 15 anni – ci ha riferito un papà –. Per averli, prendono di mira coetanei oppure ragazzi più piccoli: li accerchiano, li minacciano, pretendono di avere le loro cose. E se le vittime si rifiutano, scatta il pestaggio".