ANDREA GIANNI
Cronaca

La battaglia del Cinema Odeon: "Da Milano a Parma per lavorare? Le spese superano lo stipendio"

Gli operatori della storica sala chiusa trasferiti in Emilia o in Veneto: rischiavamo il licenziamento. L’ultima speranza è nel Tribunale. "Congeli il provvedimento, vogliamo stare in Lombardia".

Milano, 5 settembre 2023 – Per evitare di essere licenziati hanno accettato il trasferimento da Milano a Parma e Verona, in attesa che la loro battaglia in Tribunale faccia il suo corso. Intanto lavorano "in perdita", perché fra spese per gli spostamenti e per un alloggio in affitto in Emilia Romagna o in Veneto (oltre alla casa a Milano da mantenere) va in fumo tutto lo stipendio che arriva a malapena a mille euro al mese. Un limbo che riguarda milanesi che per anni hanno lavorato al Cinema Odeon con varie mansioni. La storica sala a pochi passi dal Duomo ha chiuso i battenti, all’epilogo dopo 94 anni di attività, e la società The Space ha imposto a una ventina di dipendenti il trasferimento in altre sale fuori dalla Lombardia, scattato all’inizio di settembre. Un provvedimento contestato dai sindacati Slc-Cgil e Uilcom, che hanno parlato di un "licenziamento mascherato", impugnando le lettere di trasferimento davanti al Tribunale del lavoro.

In cinque hanno accettato di trasferirsi a Parma e uno a Verona, per evitare di far scattare il licenziamento per assenza da posto di lavoro. Altri avrebbero trovato un accordo con l’azienda per una buonuscita o sono stati ricollocati in sale nel Milanese (Rozzano, Cerro Maggiore o Vimercate), mentre per l’ultimo gruppo il trasferimento dovrebbe partire dal primo novembre perché all’Odeon sono ancora in corso lavori per lo smaltimento di materiali e arredi negli spazi ormai chiusi. "Io e mia moglie abbiamo accettato di spostarci a Parma dal primo settembre per conservare il posto di lavoro – spiega Fabio Ruggiero, delegato sindacale della Slc-Cgil, 43 anni – confidando in una provvedimento del Tribunale del lavoro che congeli il trasferimento e obblighi l’azienda a ricollocarci tutti in strutture sul territorio dove abbiamo sempre lavorato. A Parma per ora abbiamo trovato posto in un residence, con costi rilevanti, e intanto stiamo continuando a pagare le spese della nostra casa di Milano. Non abbiamo alcuna indennità di trasferta e lo stipendio non copre minimamente le spese. In pratica stiamo lavorando in perdita, i costi che dobbiamo sostenere superano di molto le nostre entrate".

Le udienze davanti al Tribunale del Lavoro, per discutere il ricorso dei lavoratori che hanno impugnato il trasferimento, sono in calendario da giovedì fino alla fine di settembre. Vertono sul fatto che The Space, che gestisce diverse sale in Lombardia, avrebbe la possibilità di trovare per i propri dipendenti un posto più vicino a Milano, senza costringerli a sostenere le spese per spostarsi in un’altra città senza alcuna copertura. Una battaglia giudiziaria quando ormai sono spente le luce del tempio del cinema in via Santa Radegonda, a pochi passi dal Duomo, riuscito a sopravvivere ai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e all’avvento delle televisioni private negli anni ’80, che ha ospitato star del cinema e anteprime da Oscar. Una storia lunga 94 anni sulla quale, infine, è stato fatto calare il sipario - nonostante gli appelli e anche l’intervento del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi - traducendosi in una beffa per chi per anni è stato dietro la quinte della "macchina dei sogni".