ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

La battaglia senza tregua di papà Salis: "Aiutatemi a salvare Ilaria. Ha difeso i suoi ideali antifascisti"

Alla manifestazione organizzata a Melegnano da Anpi e Comitato per la Pace

Melegnano (Milano), 29 aprile 2024 –  Roberto Salis prosegue la sua battaglia per la figlia Ilaria, "per farla uscire dal pozzo: con lei si è fatto scempio dei diritti umani".

Così si è espresso il padre della 39enne brianzola, attivista e insegnante, detenuta in Ungheria dall’11 febbraio 2023 e ora candidata alle Europee con la lista Alleanza Verdi Sinistra (Avs), durante un presidio organizzato ieri a Melegnano dall’Anpi e dal Comitato per la pace. Ilaria Salis è accusata di aver partecipato all’aggressione ad alcuni manifestanti di estrema destra durante il “Giorno dell’onore“, evento commemorativo che raduna gruppi neonazisti e si svolge ogni anno per ricordare i soldati ungheresi e tedeschi uccisi durante l’assedio di Budapest, nella Seconda guerra mondiale. Lei si è sempre professata innocente.

"Personalmente ignoravo cosa fosse il Giorno dell’onore, ma Ilaria, che è fortemente antifascista, attenta e determinata, ne era a conoscenza. Se l’è andata a cercare? Se una persona ritiene che i propri ideali vadano difesi, se la va a cercare per forza": così il padre Roberto, che ha anche raccontato il duro regime carcerario, "un sistema più pesante del 41bis", al quale la figlia è sottoposta. "Dopo l’arresto è stata portata in questura, spogliata e rivestita con abiti sporchi e stivaletti col tacco a spillo. È stata messa per giorni in isolamento, senza carta igienica, sapone e assorbenti. Per mesi non ha potuto avere contatti con nessuno, se non col suo avvocato e l’ambasciata. Fatti di una gravità inaccettabile". Fatti che hanno spinto il padre a rendere pubblica la vicenda, con quelle immagini della figlia in catene, durante la prima udienza in tribunale, che hanno fatto il giro del mondo.

In caso di elezione al Parlamento europeo, per la donna scatterebbe l’immunità. "La candidatura politicizza il caso? Per favore, questo è stato un processo politico sin dall’inizio – aggiunge il padre –. La scelta di candidarsi è stata molto complicata e s’inserisce nel percorso di Ilaria, che fa politica, a suo modo, da quando aveva 15 anni. La campagna elettorale? Per mia figlia faccio qualsiasi cosa".

Ora Ilaria Salis attende la visita dei leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli; al presidio di ieri a Melegnano ha partecipato il segretario del partito per il Sud-Est Milanese, Simone Bellini.