Torna la “Befana benefica motociclistica”, una tradizione di solidarietà lunga 57 anni. Quest’anno, l’iniziativa organizzata dal Moto Club Ticinese "Raul Mondini" che si conclude, come sempre, all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, si arricchisce con una novità. Insieme alle moto di circa 5mila centauri, ci saranno le bici del progetto “Fra’ Bike”: "Un’iniziativa di mobilità inclusiva che punta a migliorare la qualità della vita degli ospiti - spiegano da Fondazione Sacra Famiglia -. Saranno messe disposizione venti biciclette speciali a pedalata assistita, progettate per rispondere alle esigenze di persone con diverse fragilità. Le bici saranno consegnate alle otto sedi di Sacra Famiglia tra Lombardia, Piemonte e Liguria".
Per la prima volta, "queste biciclette parteciperanno alla parata, sfilando in testa al corteo dei motociclisti. Un’inusuale ma significativa collaborazione che celebra il valore delle due ruote come simbolo di inclusione, libertà e amicizia". L’iniziativa è partita negli anni Sessanta, grazie a un gruppo di soci del "Moto Club Ticinese" che hanno cominciato a consegnare doni ai figli dei vigili urbani agli incroci di Milano. Nel tempo questa tradizione si è ampliata coinvolgendo altre realtà del territorio, tra cui Sacra Famiglia.
"Da allora, l’evento è diventato un momento di festa e condivisione. La sensibilità e l’affetto dimostrati dal Moto Club verso gli ospiti della Fondazione hanno reso questa manifestazione un appuntamento irrinunciabile per entrambe le realtà", aggiungono dalla Fondazione. La 57esima edizione parte il 6 gennaio da Milano, in viale De Gasperi, alle ore 8.30. Il corteo, scortato da polizia locale, carabinieri e polizia stradale, farà tappa al Piccolo Cottolengo don Orione prima di raggiungere la sede di Sacra Famiglia a Cesano, con arrivo previsto alle 11.30. Qui i motociclisti incontreranno ospiti, familiari, operatori e visitatori della Fondazione per consegnare i doni. Seguirà un momento di festa, con gli interventi del presidente di Sacra Famiglia, monsignor Bruno Marinoni, e del presidente del Motoclub Ticinese, Antonio Tartaglia.