La vera sorpresa è il liceo classico dell’hinterland, il Casiraghi: non solo naviga controcorrente, con le iscrizioni in crescita nell’anno buio del greco e del latino, ma scala ancora la classifica. È primo, supera le scuole paritarie che solitamente occupavano i primi posti (Sacro Cuore su tutti) e pure i blasonati licei del centro. Tra i quali è in gran spolvero il Berchet, che da quarto diventa secondo. Torna puntuale alla vigilia delle iscrizioni il report di Eduscopio, redatto dalla Fondazione Agnelli per aiutare le famiglie nelle scelte dopo la terza media (si può consultare su www.eduscopio.it). Tra le novità c’è il sorpasso del Volta, che torna a guidare la classifica degli scientifici dopo aver ceduto il passo per due anni di fila al Leonardo da Vinci. È sempre un testa a testa, ma tra le pieghe del dossier si possono leggere quest’anno alcune scelte intraprese nelle scuole durante il lockdown. Sono stati monitorati i risultati all’università e nel mondo del lavoro di 60mila diplomati delle scuole della provincia, (35mila di Milano città).
È la coorte che si è maturata nell’anno del Covid, nell’estate del 2020. "Quell’anno decidemmo di sospendere le valutazioni – spiega l’ex preside del Volta Domenico Squillaci che ha lasciato il testimone a Patrizia Cocchi –. In tempi di Dad non aveva senso interrogare inquadrando le pupille dietro lo schermo per impedire che sbirciassero libri o ispezionare la casa per controllare che non ci fosse accanto una sorella a suggerire la risposta giusta. Abbiamo dato ai ragazzi più tranquillità, arrivando al voto solo alla fine dell’anno. Questo risultato credo sia un riconoscimento del lavoro fatto". Tra le conferme spicca il primo posto dell’Istituto della Comunità Ebraica nelle scienze applicate. Le scuole paritarie guadagnano terreno tra i tecnici e i professionali, con l’odontotecnico Casati, l’istituto tecnico industriale Bazzi, e pure tra i linguistici, con il liceo Maria Consolatrice (primo nelle Scienze umane) che segue a ruota la civica Manzoni. Il Virgilio guida ancora l’indirizzo tecnico-economico delle Scienze umane. Tra i licei artistici primeggia il Sacro Cuore, seguito da Caravaggio e Brera, in rimonta. A premiarli sono i risultati degli studenti, che dopo la maturità Covid si sono iscritti in massa all’università (si è immatricolato il 56,2% , rispetto al 54,1% dei diplomati del 2019). Non tutti hanno però superato lo scoglio del primo anno: la media di chi non ha dato nessun esame, a livello nazionale, è salita a 18,8%; era del 16% tra i diplomati del 2019 e del 14,1% tra quelli del 2018.
"Una possibile spiegazione è che l’emergenza sanitaria, insieme alle drammatiche prospettive del mercato del lavoro nel 2020, abbiano indotto a iscriversi all’università studenti che in altre situazioni non lo avrebbero fatto – commenta il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto –: una volta superata la fase più critica, molti di questi hanno rinunciato a dare esami. Questi dati offrono ulteriori indizi e segnali d’allarme a proposito delle fragilità emotive dei ragazzi investiti in pieno dalla pandemia". Analizzando l’indice di occupazione dei diplomati nelle scuole milanesi, si vede il rovescio della medaglia: il punteggio è inferiore in tutti gli indirizzi rispetto al 2022, tranne che nell’Industria e artigianato, col Severi Correnti in vetta.