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La cantante lirica si specializza in Antropologia

Valentina Volpe Andreazza: musica e diplomazia "Più conosco il mondo più lo posso raccontare".

La cantante lirica si specializza in Antropologia

Porta la musica da Milano a Bruxelles, seminandola anche nelle periferie con “Il coro in città“. Ma tra le sue esibizioni ha trovato il tempo (e il desiderio forte) di tornare all’università. Valentina Volpe Andreazza, cantante lirica di Sacile (Pn), ha 36 anni e studia Scienze antropologiche ed etnologiche all’università Bicocca: le mancano cinque esami al traguardo più la tesi.

Perché Milano?

"Perché è la città che mi accolta con l’Accademia del Teatro alla Scala. È la culla dove ho iniziato a formarmi e continuo a farlo".

Musica e studio corrono sempre parallele nel suo percorso: non ha mai rinunciato a una delle due.

"Ho studiato Scienze politiche e relazioni internazionali a Padova e parallelamente in Conservatorio. Ho scelto di portare avanti sempre le due strade, come adesso, perché per me la musica va oltre l’esecuzione, è come se accogliessi una missione. Ascoltando una lezione di geopolitica mi son detta: che meraviglia conoscere le dinamiche del mondo, più lo conosco, più posso raccontare storie di dialogo e di ricerca. Già in quegli anni sognavo una “facoltà“ di diplomazia culturale, non se ne parlava ancora...".

E adesso l’ha trovata?

"Sto cercando di costruirla all’interno del mio settore: la musica. A Milano ho seguito un corso di formazione di auto-imprenditorialità del musicista all’Accademie del Teatro alla Scala mentre iniziavo i primi progetti con Bruxelles. Ho creato il mio format “Music 4 Diplomacy“: studio il tema della conferenza diplomatica e la racconto in musica attraverso il repertorio del territorio, i protagonisti, la causa. Lo scopo è dar voce alla funzione sociale della musica, anche mettendo in rete artisti e istituzioni culturali e ministeriali europee".

Perché Antropologia?

"Ho deciso mentre lavoravo in una scuola di Baggio grazie al “Coro in città“. In quelle aule c’era il mondo. Insegnando mi è venuta voglia di imparare ancora di più. Quando mi sono iscritta è successo di tutto, è venuto a mancare anche mio papà. È stato difficilissimo ma non ho mollato e tra una tournée e l’altra, tra Macerata e Parigi con il mio progetto “Sulle tracce di Europa“, continuo a studiare".

A maggio studiava e si esibiva anche in Cina.

"Sono stata la prima artista italiana a mettere piedi lì dalla pandemia. Un onore: mi sono portata i libri e in platea ecco la sorpresa. C’era il mio prof della Bicocca, Roberto Malighetti, anima della nostra facoltà. Avevo il suo manuale dietro le quinte. Ci siamo chiesti l’autografo a vicenda".Simona Ballatore