Cinque quintali di gnocchi, 4 di riso e 3.50 di farina gialla da polenta “polverizzati” in cucina e distribuiti agli stand, 700 forme di gorgonzola vendute, 400 chili di salsa di zola distribuita su crostini e assaggi da degustazione. A corredo, un arrembaggio alla città come non se ne vedevano dall’ultima, memorabile edizione pre Covid: almeno in centomila in riva al Naviglio per il fine settimana della 23esima sagra internazionale del Gorgonzola, ormai evento di primissimo piano nel calendario regionale e nazionale. "Siamo felici anche se esausti – il primo commento di Donatella Lavelli, la presidente Pro loco “deus ex machina“ della rassegna –. E non solo per i grandi numeri dei visitatori, o per il buon risultato portato a casa dagli espositori. Ma perchè si respirava un’aria serena. Finalmente. Un grazie dal profondo del cuore a tutti quelli che hanno prodotto questo risultato". Sono da grandi occasioni, dunque, i numeri definitivi della sagra. Le prime “proiezioni“ parlano di almeno 80-90mila pasti distribuiti, e i conti sono fatti. Promossa l’organizzazione: info point, cartina della sagra, indicazioni, appuntamenti, pasti e degustazioni. Promossi anche, nonostante le critiche di tanti animalisti, i fuochi d’artificio che, per la prima volta in 23 anni, hanno chiuso la manifestazione: "Sono stati doppiamente utili – così Lavelli –. Hanno regalato un momento di allegria ai cittadini". Visitatori da tutta la regione: in metro, in treno, "persino in pullman. Ne sono arrivati da Genova, Padova, Treviso". Stasera nella sede dell’associazione un primo incontro per tracciare un primissimo bilancio. "Come in ogni grande manifestazione ci sono sempre aggiustamenti da fare in prospettiva. Sicuramente il problema principale è stato il parcheggio, soprattutto domenica. Ne parleremo con la sindaca in vista dell’edizione dell’anno prossimo. Bisogna offrire delle alternative all’auto. Magari navette tra il centro e le aree di sosta molto esterne e poco utilizzate". Monica Autunno
CronacaLa carica dei centomila a Gorgonzola. Festa grande, unico neo la sosta