La “casa“ di Pinketts in pericolo Le Trottoir e la guerra dei dazi "Il bando comunale ci fa chiudere"

Piazza 24 Maggio, il ricorso urgente al Tar della proprietà contro la gara per assegnare la gestione. Il patron Mannarelli: "Se Andrea fosse ancora qui si farebbe incatenare ai tavolini per non spostarsi".

La “casa“ di Pinketts in pericolo  Le Trottoir e la guerra dei dazi  "Il bando comunale ci fa chiudere"

La “casa“ di Pinketts in pericolo Le Trottoir e la guerra dei dazi "Il bando comunale ci fa chiudere"

In piazza 24 maggio è scoppiata la guerra dei dazi. Se da una parte Enel si è aggiudicata la gestione dell’ex casello sul lato est verso la Darsena, dove realizzerà uno spazio dedicato a transizione energetica e sostenibilità, dall’altra Le Trottoir – lo storico locale notturno dei Navigli – non vuole rinunciare allo spazio che gestisce da trent’anni.

Il contratto con il Comune per il casello del dazio occupato da Le Trottoir è scaduto dal gennaio 2022, dall’aprile di quest’anno il locale ha ricevuto l’avviso di sgombero e a luglio Palazzo Marino ha pubblicato il bando per la gara pubblica per gestire l’edificio: 335 metri quadri con una base d’asta di 44.987 euro.

La mossa del Comune ha scatenato la protesta degli attuali gestori del locale che hanno presentato un ricorso urgente al Tar, sul quale il giudice si esprimerà il prossimo 5 ottobre. Attenzione alle date però: la gara indetta dal Comune scade il 28 settembre.

"Il problema – spiega Massimo Mannarelli, storico gestore e anima de Le Trottoir – è che per partecipare bisogna sottoscrivere un patto con il Comune in cui si rinuncia alle controversie precedenti. Se partecipassimo alla gara dovremmo insomma rinunciare ai nostri diritti". Il ricorso si basa sul danno che Le Trottoir ha subito negli anni dell’Expo del 2015, quando la piazza era occupata dalle strutture promozionali della kermesse. "Sono stati quasi due anni di fermo – spiega Mannarelli – con un danno economico enorme, che nessuno ci ha mai risarcito. Il Comune, ai tempi, ci disse che avrebbe trovato una soluzione. Ma non è successo nulla. E, anzi, a fine marzo ci è arrivata una raccomandata da Palazzo Marino in cui ci veniva ordinato di sgomberare i locali". Il timore poi è che alla gara partecipino soggetti, come appunto avvenuto per il gemello sul lato ovest, con possibilità di investimento non paragonabili a quello di un normale imprenditore dell’intrattenimento. "Questa zona rischia di perdere l’identità – prosegue Mannarelli –. La vita notturna piacevole, quella fatta di socialità e musica, avrà sempre meno spazio". E poi, naturalmente, c’è il cuore e la storia. Le Trottoir è nato negli anni ’90 in corso Garibaldi e si è trasferito alla Darsena nel 2003 rimanendo fedele alla formula che affianca cocktail a musica dal vivo, mostre d’arte e presentazioni di libri.

Il suo nome è legato ai tanti musicisti che sono passati dal piccolo palco di piazza 24 maggio prima di diventare famosi, come Malika Ayane, Le Vibrazioni, The Kolors. Ma anche a uno dei più noti e singolari artisti milanesi: Andrea Pinketts, lo scrittore che ha raccontato la città in tanti romanzi noir e gialli e che sui tavolini del Trottoir era solito fare le ore piccole (nel locale c’è una sala a lui dedicata). E proprio allo scrittore, scomparso nel 2018, che va il pensiero di Mannarelli in questa battaglia con il Comune: "Povero Andrea – dice amareggiato – nella sua tomba sarà incazzatissimo per questa storia. Se fosse ancora qui si incatenerebbe ai tavolini e non si lascerebbe spostare neanche con le bombe". turale proposte”.

Luca Tavecchio