Acquistare casa in Lombardia sta diventando un lusso. Quasi la metà delle abitazioni in vendita nella regione è economicamente inaccessibile per una coppia. Quando l’acquirente è un single la percentuale supera il 70%. A rivelarlo è l’Osservatorio semestrale regionale di Immobiliare.it Insights, società specializzata in big data e market intelligence del gruppo di Immobiliare.it, il portale leader in Italia nella compravendita e negli affitti. Il livello di accessibilità alle offerte presenti sul mercato del mattone è ulteriormente diminuito da inizio anno dell’1,8% e del 2%, a seconda se il potenziale acquirente sia una sola persona o sia una coppia: per i primi la spesa sostenibile riguarda il 26,7% delle case; se invece l’investimento è condiviso la percentuale sale al 54,7%.
Per comprare un immobile occorre in media una disponibilità economica di 2.728 euro al metro quadro in Lombardia, il 7% in più rispetto a sei mesi fa. Se da un lato l’aumento del valore del mattone è un indicatore di un contesto economico in ripresa, dall’altro ha ampliato la fascia della popolazione che fatica a trovare soluzioni alla portata di un potere d’acquisto che fatica a risollevarsi dopo anni segnati dall’inflazione e dalle difficoltà ad accedere a finanziamenti per l’aumento del costo del denaro.
Milano resta la meno accessibile per un single: solo il 3,4% delle case in vendita sono “acquistabili“. Anche il dato relativo ai Comuni della provincia è il più basso della regione: 22,7%. Como è il secondo capoluogo dove comprare un’abitazione per chi è solo a sostenere l’impegno economico diventa difficile: solo il 15,5% è alla portata. Cremona, al contrario, è la città più a misura delle possibilità economiche di un single con il 48,2% delle offerte accessibili, davanti a Sondrio (43,9%). Fuori dai grandi centri è invece il Pavese a consentire una scelta più ampia con il 61,5%. Quando, invece, sono in due a dividere l’investimento, l’accessibilità varia dal 24,8% di Milano città all’83,4% di Sondrio. Como (48,3%), Bergamo (56,6%) e Brescia (60,7%) sono i tre capoluoghi dopo Milano dove le coppie faticano di più a trovare soluzioni alla portata delle disponibilità economiche. Le possibilità toccano i punti più alti nei Comuni della provincia di Lodi (94,4%) e Pavia (92,3%) nella Bassa. Nell’Alta Lombardia, invece, fuori dai capoluoghi si trovano maggiori opportunità nel Lecchese (82,9%) e nella Bergamasca (80,2%).