
La Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo per raggruppare i piccoli negozi. L’assessore Sacchi: "È un primo passo per poi studiare misure per aiutare queste attività".
Gli ultimi casi riguardano la libreria “Tiritera“ di via Govone, chiusa dalla titolare dopo otto anni di attività ("troppe spese e mercato in crisi") e la libreria “Corteccia“ di via Solari, la cui proprietaria ha gettato la spugna dopo 10 anni di onorato servizio per lo stesso motivo ("troppe spese" a fronte di ricavi insufficienti per andare avanti). Dura la vita per le piccole biblioteche di prossimità, strette nell’incudine tra i maxi-negozi di libri come Rizzoli, Mondadori e Feltrinelli e i venditori di volumi online come Amazon o Ibs. Le loro storie e, purtroppo, le loro chiusure ricordano un po’ quella del film “C’è posta per te“ del 1998, la cui trama ruota intorno alla saracinesca abbassata di una piccola libreria per bambini gestita da Kathleen Kelly (Meg Ryan), fondata dalla madre di Kathleen, ma alla fine schiacciata dall’apertura di una maxi-libreria Fox and Sons a pochi metri di distanza.
La realtà milanese per certi versi è simile alla storia del film americano, ma il Comune vuole cercare di dare una mano ai piccoli imprenditori che credono ancora nel valore dei libri per la crescita civile della collettività. E così la Giunta di Palazzo Marino giovedì ha approvato le linee di indirizzo necessarie per la nascita e l’istituzione dell’"Albo delle librerie milanesi di prossimità". L’obiettivo? Mappare e riconoscere le librerie che hanno una particolare funzione sociale, culturale, aggregativa – oltre che commerciale –, in una città che dal 2017 è riconosciuta dall’Unesco come Città Creativa della Letteratura ed è da sempre punto di riferimento dell’editoria italiana e della filiera del libro. Grazie al nuovo Albo sarà possibile monitorare e censire le librerie indipendenti, valorizzando in particolare quelle capaci di portare un valore aggiunto, non solo economico, un impatto positivo sui quartieri e quindi tra i cittadini e le cittadine che li abitano.
"Le librerie svolgono un ruolo fondamentale di presidio culturale, sono luoghi di incontro e confronto per chi li frequenta e veri luoghi di aggregazione – spiega l’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi –. Grazie all’avviso pubblico, che sarà disponibile sul sito del Comune nelle prossime settimane, e con la successiva istituzione dell’Albo, riconosceremo un ruolo e una funzione di importante rilevanza culturale alle librerie che si distinguono per il loro impatto sulla città. L’Albo sarà anche una mappatura utile per immaginare, in futuro, un possibile accesso a misure di supporto".
I librari e le libraie iscritti all’Albo dovranno aderire anche al ‘Patto di Milano per la lettura’, collaborando con il Comune di Milano per promuovere della lettura sul territorio, anche attraverso almeno 15 iniziative l’anno aperte al pubblico in libreria o in alternativa in scuole, biblioteche e altri luoghi pubblici e privati, oltre che condividere i principi e i valori della Costituzione Italiana, repubblicana e antifascista. Ogni libreria presente nell’Albo sarà riconoscibile grazie al logo che attesta il titolo di “Libreria milanese di prossimità”.