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La difesa di Santanché davanti al gup:: "Nessun bilancio truccato, era trasparente"

La difesa di Daniela Santanchè respinge le accuse di falso in bilancio riguardo a Visibilia Editore, sottolineando trasparenza e informazioni chiare ai soci. La Procura aveva già archiviato un fascicolo su queste questioni.

La difesa di Santanché davanti al gup:: "Nessun bilancio truccato, era trasparente"

L’imprenditrice e ministra al Turismo Daniela Santanchè, 63 anni

Da parte degli allora vertici di Visibilia Editore, tra cui Daniela

Santanchè, non c’è mai stata "alcuna operazione di maquillage sui bilanci", non è mai stato "nascosto alcunché", perché i soci erano sempre "informati sulle perdite", c’era una "offerta informativa trasparente". E sulla voce "avviamento", finita al centro delle accuse, la Procura si era già espressa in un fascicolo archiviato, escludendo che la società dovesse essere messa in liquidazione. Su questi temi si è basato l’intervento della difesa, col legale Nicolò Pelanda, che stamani ha chiesto il proscioglimento per la ministra del Turismo nell’udienza preliminare sul presunto falso in bilancio nel caso Visibilia. Un procedimento che arriverà ad un primo vaglio a gennaio e nel quale figurano altri 19 imputati, tra cui tre società del gruppo editoriale fondato dalla senatrice di FdI, che ha dismesso le cariche nel 2022. L’avvocato Pelanda ha chiarito che da parte di Santanchè, quando era amministratrice, così come altri, c’è sempre stata la "massima attenzione" nelle informazioni rese ai soci: "tutti sapevano che la società faceva perdite", così come era noto che avesse avuto anche un "trend in miglioramento".

Tutti i verbali di assemblea, ha fatto notare la difesa, "parlavano delle perdite" e ogni anno c’erano costanti aumenti di capitale. E tutto ciò in una situazione "non facile" anche per altri gruppi editoriali, come ha voluto dimostrare la difesa documenti alla mano. Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, hanno evidenziato, secondo l’accusa, presunti bilanci truccati per sette anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere "perdite" milionarie, per permettere al gruppo Visibilia di rimanere in piedi, ingannando gli investitori, e di conseguenza continuare a trarre "profitto" da aziende ancora attive. Una delle contestazioni "chiave" è proprio quella che riguarda l’iscrizione "nell’attivo dello stato patrimoniale", nei bilanci di Visibilia Editore spa dal 2016 al 2020.