Erano le 13.50 del 7 giugno 1918 quando un boato investì Castellazzo di Bollate: nella fabbrica di munizioni svizzero-tedesca Sutter & Thévenot ci fu una terribile esplosione in cui persero la vita 59 lavoratori. Di questi, 52 erano operaie addette alla produzione di bombe da trincea, tutte giovani tra i 14 ed i 30 anni. Prende spunto da questo tragico evento il nuovo romanzo di Ilaria Rossetti, “La fabbrica delle ragazze“, edito da Bompiani, pubblicato lo scorso 24 gennaio, già candidato al Premio Strega 2024, che verrà presentato venerdì 8 marzo alle 21 nella biblioteca comunale di piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa a Bollate.
"Non conoscevo questa storia, l’ho scoperta in modo del tutto casuale. Nel 2020 in piena pandemia stavo ragionando su un nuovo libro e in particolare mi stavo documentando su un problema molto attuale, le morti sul lavoro in Italia, quando su Wikipedia ho letto la storia dell’esplosione della fabbrica, poche righe che mi hanno colpito – racconta la scrittrice lodigiana –. Mi ha incuriosito e l’ho approfondita con le notizie che c’erano sul web. Ho capito che poteva essere una storia interessante perché aveva molti ‘varchi’ per il racconto".
Il libro è un racconto romanzato ma fedele ai dati storici che fa diventare la "memoria locale memoria condivisa e nazionale". Si parte dal recupero della storia vera di cui aveva parlato anche Ernest Hemingway, che partecipò ai soccorsi, nel racconto “Storia naturale dei defunti“. Nel libro di Rossetti ci sono diverse storie, due con il nome vero di ragazze scomparse: Emilia Minora, che avevo iniziato a lavorare in fabbrica quando aveva poco più di quindici anni, e Clementina Colombo. "Ho scelto queste due ragazze per ragioni di età e di provenienza geografica – spiega Rossetti –, nel caso di Emilia anche per suggestione, nell’elenco delle vittime ci sono i nomi dei padri di queste ragazze, c’era il nome di Martino e sono partita da qui". La storia di queste ragazze è stato l’innesco, poi sono arrivate l’immaginazione e la creatività di Ilaria. "Nel 2021 sono andata a Bollate nel luogo dove c’era la fabbrica, ho consultato gli archivi del Comune. Anche se il processo creativo del romanzo era già molto avanzato è stato molto utile avvicinarsi ai luoghi e ai documenti".
I temi sono oggi molto attuali, la condizione delle donne in alcuni luoghi di lavoro, le morti nei luoghi di lavoro, la tragedia della guerra. Venerdì sera alla presentazione dialoga con l’autrice lo scrittore bollatese Marco Balzano. "Abbiamo scelto di organizzare la presentazione di questo libro proprio l’8 marzo per celebrare la giornata della donna – dichiara l’assessora alla cultura e pace Lucia Albrizio –. Abbiamo raccolto l’invito lanciato nel 2018 da Paolo Mieli durante la puntata di “Passato e presente“ a fare di quel tragico evento il simbolo del nostro 8 marzo. “La fabbrica delle ragazze“ è per noi occasione per fare memoria della storia della nostra comunità e ci offre la possibilità di considerare quali siano le conquiste che le donne hanno faticosamente ottenuto per il loro riconoscimento nel mondo".