SIMONA BALLATORE
Cronaca

La fauna selvatica in città. Il capriolo in autostrada e i germani reali in piscina: "Salvati 150 esemplari"

Recuperato anche un daino e una poiana di Harris adottata da un condominio. Il bilancio del Nucleo Ittico Venatorio in azione tra Milano e hinterland.

Recuperato anche un daino e una poiana di Harris adottata da un condominio. Il bilancio del Nucleo Ittico Venatorio in azione tra Milano e hinterland.

Recuperato anche un daino e una poiana di Harris adottata da un condominio. Il bilancio del Nucleo Ittico Venatorio in azione tra Milano e hinterland.

Un capriolo girovagava sull’autostrada A7 Milano-Genova, all’altezza di Binasco ed era rimasto intrappolato nella corsia di emergenza. Una poiana di Harris si era trasferita in un condominio di Milano, mentre una femmina di germani reali aveva preferito alle acque del Naviglio Martesana quelle di una piscina privata, nel giardino di una villetta di Cassina de’ Pecchi, per fare nascere i suoi piccoli. Sono stati tutti messi al sicuro, insieme a 150 animali selvatici che quest’anno sono stati salvati dal Niv, il Nucleo Ittico Venatorio della Città metropolitana di Milano, al lavoro tra 133 comuni. I più numerosi sono i caprioli: gli agenti sono intervenuti per metterne al sicuro 22, oltre a sei cervi e persino a un daino.

Quest’anno nessun cinghiale, al centro delle cronache in passato, è stato avvistato a nuoto nei navigli o nelle corsie dei box milanesi. Tra gli animali in difficoltà - che si son persi in città negli ultimi dodici mesi - anche due tartarughe di terra, tre volpi e uno sparviero.

Parallelamente al salvataggio della fauna selvatica, sono stati portati a termine più di 200 interventi di vigilanza venatoria, per bloccare bracconaggio e vigilare su un altro tema all’ordine del giorno: il contrasto alla peste suina, che si è infiltrata nel pavese e ha raggiunto anche i confini di Milano.

Sotto la lente anche la tutela della fauna selvatica protetta: tra le attività coordinate, alcuni interventi sono dedicati proprio al ripopolamento e all’immissione nei diversi contesti naturalistici degli animali e - se necessario - al contenimento delle specie invasive. Per quanto riguarda il recupero della fauna selvatica in difficoltà, "l’area metropolitana milanese si trova alla prossimità di ambienti naturali: la presenza del Parco agricolo sud, di numerosi corridoi naturali e di corsi d’acqua non fa che fornire vie di accesso a un numero crescente di animali selvatici verso i centri urbani".

C’è un numero dedicato (02-77405808) da comporre quando ci si imbatte in animali in pericolo o che si sono persi tra tangenziali e palazzine: le telefonate abbondano ogni giorno e gli agenti sono solo otto, chiamati a correre da una parte all’altra della provincia.

"Ringrazio gli agenti del Nucleo Ittico Venatorio per il lavoro svolto – sottolinea il consigliere delegato all’ambiente di Città Metropolitana, Paolo Festa –. Nonostante le difficoltà siamo in linea con i numeri dello scorso anno. Otto agenti, che diventeranno dieci nel 2026, per un lavoro così importante e delicato sono del tutto insufficienti. Serve che la Regione Lombardia venga incontro alle nostre richieste e ci fornisca le risorse necessarie per migliorare ulteriormente i servizi resi alla comunità in materia di vigilanza ittico-venatoria e salvaguardia ambientale".