L’obiettivo dello smartphone si apre su piazza Duomo: al centro campeggia l’albero con le luci azzurre. Poi il ragazzo gira il telefono e si inquadra, seduto sul cornicione del palazzo di fianco all’Arengario, sopra i Portici meridionali. Altro cambio di inquadratura: ecco due giovani vestiti da Babbo Natale, con tanto di barba bianca posticcia, in cima a un pennone di legno. È il film dell’ennesima folle bravata dei climber metropolitani, che nel recente passato hanno preso di mira più volte la Galleria Vittorio Emanuele. Il 7 dicembre, è entrato in funzione il nuovo sistema di videosorveglianza per proteggere l’Ottagono dalle intrusioni, rendendo così più difficili le incursioni in alta quota.
Tuttavia, la parte finale del video, postato su un profilo Instagram legato al gruppo di scalatori urbani del brand Metacops, è dedicata a una scorribanda nella parte alta del Salotto, quasi a voler sfidare il giro di vite che ha potenziato la sorveglianza. I raid, che sarebbero andati in scena nelle ultime ore e al quale avrebbero preso parte almeno sei persone, rilanciano ancora una volta l’allarme per le pericolosissime scalate a favor di cellulare, che nei mesi scorsi hanno visto più volte protagonista Dedelate: dopo i blitz al Castello Sforzesco e al teatro Ariston di Sanremo, nella notte tra il 20 e il 21 maggio, il diciassettenne originario di Sondrio è salito addirittura sulla guglia più alta del Duomo, scattandosi selfie accanto alla Madonnina. A metà giugno, è stato indagato dalla polizia locale per invasione di edifici e danneggiamento, ma la denuncia non gli ha impedito di espugnare pure San Siro durante il concerto di Sfera Ebbasta del 24 giugno.
"La stretta in Galleria non ha purtroppo fermato gli arrampicatori – ragiona Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitato milanesi –. Le loro insane imprese stanno diventando sempre più pericolose per la loro incolumità".
Nicola Palma