MONICA AUTUNNO
Cronaca

La gara di solidarietà per Fatou: "Così realizziamo il suo sogno"

Inzago, in poche ore raccolti 12mila euro per riportare in Senegal la salma dell’undicenne annegata . La riconoscenza del padre: "Questi soldi ci aiuteranno a sostenere le spese per fare luce su questa tragedia".

La gara di solidarietà per Fatou: "Così realizziamo il suo sogno"

La gara di solidarietà per Fatou: "Così realizziamo il suo sogno"

Quasi 12mila euro in dodici ore. Un fiume di solidarietà per la famiglia di Fatou Sarr, la bambina di 11 anni di Caravaggio morta l’altro pomeriggio dopo essere finita sott’acqua, lunedì mattina, al Parco Aquaneva di Inzago, dove era in gita col centro estivo dell’oratorio. Ieri nel pomeriggio lo stop alla raccolta “Riportiamo Fatou a casa“ e, in calce alla petizione, la commozione di Bouba Sarr, il padre, e di tutta la famiglia: "Ci avete aiutato a realizzare il suo sogno. La nostra gratitudine sarà infinita". La raccolta fondi era partita nella sera di giovedì, poco dopo la scomparsa della piccola. "Siamo davvero senza parole - così ieri pomeriggio - abbiamo superato di gran lunga la soglia che avevamo immaginato. I soldi raccolti saranno destinati a un fondo che useremo per riportare a casa Fatou; ma anche per sostenere tutte le enormi spese che questa triste questione richiede e richiederà. E per fare luce sulla tragedia che ci ha colpito".

Fare luce. I.F. conosce e supporta la famiglia da anni. Da quando il padre della bambina, ancora minorenne, arrivò in Italia dalla Libia. Per Fatou una “zia“ paterna. "Nessuno - dice ora - potrà restituire Fatou ai suoi genitori. Ma giustizia, quella sì, la famiglia la vuole. La chiediamo tutti noi". La dinamica dell’annegamento è ancora al vaglio degli inquirenti, coordinati dalla Procura di Milano. Molti gli aspetti su cui fare piena luce: i minuti dopo l’arrivo dell’enorme gruppo (duecento bambini circa) al parco acquatico quel lunedì mattina, le misure per la vigilanza, la sicurezza, i tempi dell’intervento. In una parola, le eventuali responsabilità.

"L’indagine va avanti, il riserbo è dovuto - prosegue I.F. - Ma va fatta chiarezza. Non si può morire a undici anni, e in questo modo". Una tragedia terribile abbattutasi su una famiglia, giovane, che aveva attraversato il mare e superato tante difficoltà. La mamma di Fatou attende un secondo bambino (o bambina), che nascerà in autunno, e non conoscerà mai la sorella. Quanto a Fatou - racconta ancora I.F. - "era una bambina straordinaria. Viveva in Italia da sette mesi, e sapeva già perfettamente l’italiano. Il padre andava ogni anno in Senegal, glielo aveva insegnato". Sarebbe andata in prima media a settembre, "non vedeva l’ora. Dovevamo comperarle lo zaino, il diario. Aveva un gran desiderio di conoscere e di imparare: glielo leggevi negli occhi".