Pillitteri
Mi chiede un lettore se sia giusto che una legge possa beneficiare i “furbi che non pagano i debiti”. Com’è noto la legge 3/2012 è stata introdotta per sanare le situazioni di sovraindebitamento legate a motivi di necessità. Ma non sarebbe la prima legge italiana che, nata con le migliori intenzioni, si rivela alla prova dei fatti prestarsi ad abusi e furberie. In realtà i “furbetti” sono destinati a non fare nessuna strada. La procedura per sovraindebitamento prevede, infatti, che la loro situazione economica e finanziaria venga messa completamente a nudo. Tutti i loro finanziamenti vengono esaminati in dettaglio. E tutti i conti correnti degli ultimi cinque anni pure. Idem per tasse e sanzioni amministrative. Inoltre vengono interpellati tutti i creditori. Se c’è qualcosa di anomalo è inevitabile che salti fuori. E un occhio esperto sa riconoscere facilmente un’anomalia. Un mio assistito, ad esempio, mi aveva tenuto nascosto un problema di ludopatia. Ma le continue ricariche sisal risultanti dagli estratti conto lo avevano subito rilevato.
Questo controllo compete istituzionalmente al gestore della crisi. Che agisce come coadiutore del Giudice e ha precise responsabilità, anche penali, per l’attestazione di conformità, che è necessaria per poter andare in Tribunale. Ma, ancora prima, deve essere il professionista di fiducia del debitore a esperire i medesimi controlli. E se non la fa con grande scrupolo rischia di andare incontro a un buco nell’acqua. Potrebbe emergere qualcosa che “blocca” la procedura. Insomma è una legge che non dà scorciatoie. O è tutto corretto. O non si scappa. Per così dire; a prova di furbetto.