REDAZIONE MILANO

La Libreria Cultora getta la spugna

La titolare: "Senza eventi impossibile sopravvivere, prima o poi torneremo..."

Finisce dopo tre anni l’avventura della Libreria Cultora di via Lamarmora specializzata in editoria indipendente, "nata per essere un baluardo di resistenza culturale nel centro di Milano", scandisce con orgoglio Laura Busnelli, titolare insieme a Francesco Giubilei. Le serrande si abbasseranno dal 1° settembre ma la decisione è stata annunciata ieri, giorno del terzo compleanno. A malincuore si getta la spugna, piegati dalla chiusura forzata per la pandemia e dalla riapertura a metà, senza possibilità di organizzare eventi né momenti aggregativi in uno spazio ristretto, nel quale non sarebbe possibile rispettare misure anti contagio. Insomma, senza quelle iniziative che rappresentavano linfa vitale per il sostentamento economico in un’era in cui, solo vendendo libri, sarebbe stato impossibile sopravvivere anche prima del Covid.

A pesare è soprattutto l’incertezza, il non sapere se e quando sarà possibile ricominciare a pieno regime. "E nel frattempo non possiamo farcela. Siamo sempre stati aperti per presentazioni ed eventi gratuiti, organizzandone tre a settimana. Nel centro storico le spese sono più alte e purtroppo la situazione non è rosea, non solo per noi. Le persone ora hanno altre priorità, rispetto ai libri. Alziamo bandiera bianca", evidenzia Busnelli, ex commercialista, che ha buttato il cuore in questa avventura. "Io mi reinventerò come ho già fatto", sorride.

L’attività in questi tre anni è andata avanti con i due soci, collaboratori e stagisti. "Riceviamo ancora ordini, fino al 1° settembre i nostri libri saranno scontati. Non riassortiremo gli scaffali con le novità". Tanti milanesi si sono mostrati solidali, delusi per l’ennesimo spazio culturale che sparisce. "Il nostro non è un addio ma un arrivederci: saremo sempre impegnati sul fronte della cultura". Luca Foschi, assessore del Municipio 1, e la consigliera Marina Grossi, promotori dell’iniziativa “I giovedì in libreria” alla Libreria Cultora, esprimono "tristezza. Questa realtà si era aggiunta alle diverse librerie indipendenti del centro. Chiediamo a tutti gli altri livelli istituzionali di farsi parti attive nella definizione di nuovi strumenti che consentano a queste realtà di continuare a illuminare le città". M.V.