
Carmine Gallo, investigatore di alto profilo, morto il 9 marzo a 66 anni
Morte naturale per infarto. Fugano ogni dubbio i primi esiti, (manca ancora la relazione ufficiale) dell’autopsia eseguita sul corpo del superpoliziotto Carmine Gallo, deceduto, presumibilmente nel sonno, il 9 marzo nella sua casa a Garbagnate Milanese, dove era ai domiciliari dal 25 ottobre per l’inchiesta milanese sulle cyber-spie di Equalize. A constatare la morte è stata la moglie.
Dalle prime analisi non è emerso alcun segno di puntura, in alcuna parte del corpo, ad indicare somministrazioni o lesioni. I primi risultati degli esami autoptici, dunque, depongono, stando alle prime indiscrezioni, per una morte naturale dovuta ad infarto, di cui c’è traccia, senza segni evidenti di altre cause. Ad ogni modo, la Procura di Milano, proprio per estremo scrupolo, ha disposto anche gli esami tossicologici e sul cibo trovato nelle dispense e nel frigorifero dell’abitazione in cui Gallo viveva con la moglie.
Per gli esiti di queste analisi ci vorrà più tempo, mentre la relazione finale del medico legale sarà depositata tra almeno un paio di mesi. Tutte le relazioni confluiranno nel fascicolo aperto dalla Procura, pm Giancarla Serafini e procuratore capo Marcello Viola. Gli accertamenti sono stati affidati ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano. Si vuole fugare ogni dubbio, data la delicatezza della posizione di Gallo nell’inchiesta sugli accessi illegali alle banche dati effettuati dalla Equalize, di cui l’ex poliziotto era amministratore delegato. L’investigatore, dopo l’arresto e nelle ultime settimane, ha collaborato con i pm riempiendo tre verbali che sono stati depositati qualche giorno fa.
Delicato anche il passato del superpoliziotto al centro delle inchieste più importanti, ha risolto omicidi e sequestri importanti e indagato sulla criminalità organizzata. Per le stesse ragioni il pm della Dda Francesco De Tommasi, che con il collega della Dna Antonio Ardituro coordina l’inchiesta che vede indagato anche il titolare di Equalize Enrico Pazzali, presidente autosospesosi di Fondazione Fiera Milano, ha ordinato il sequestro del telefono che Gallo usava per chiamare la legale, Antonella Augimeri, anche il telefono della moglie, di un pc nella casa di Garbagnate, e anche di una serie di farmaci. Al momento, salvo sorprese dal tossicologico, il quadro, comunque, resta quello di una morte avvenuta per cause naturali.
I funerali sono previsti per domani alle 16 nella chiesa dei santi Eusebio e Maccabei di Garbagnate Milanese.