GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

La mozione torna in aula. Carriere alias, FdI ci riprova: "Vogliamo fare chiarezza". Le opposizioni in rivolta

In Consiglio regionale il testo che chiede una ricognizione nelle scuole. Zamperini: nessuna discriminazione. Pd, M5S e Patto Civico: atto vergognoso.

La mozione torna in aula. Carriere alias, FdI ci riprova: "Vogliamo fare chiarezza". Le opposizioni in rivolta

Ci risiamo. All’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale in programma martedì prossimo (10 ottobre) c’è, di nuovo, la mozione che, esattamente un mese fa, aveva acceso polemiche e contrapposizioni tali da indurre la maggioranza di centrodestra ad accantonarla, almeno provvisoriamente. Una scelta dettata anche dalla volontà di evitare che tale mozione fosse discussa e approvata proprio in coincidenza con il primo giorno dell’anno scolastico. Sì, perché il riferimento è al provvedimento con il quale Fratelli d’Italia – primo firmatario il consigliere Giacomo Zamperini – chiede alla Giunta regionale di attivarsi affinché l’Ufficio scolastico della Lombardia faccia una ricognizione di tutte le scuole nelle quali la carriera alias è consentita o, detto altrimenti, nelle quali è consentito agli studenti transgender essere chiamati e indicati con un nome diverso da quello anagrafico qualora ritengano che quest’ultimo non esprima correttamente la loro identità di genere. La riapparizione della mozione ieri ha provocato la sollevazione delle opposizioni. "Non voglio accodarmi alle polemiche: non siamo rozzi omotransfobici come ci dipingono, né vogliamo discriminare nessuno. Il nostro obiettivo è fare chiarezza su come viene usato oggi nelle scuole lo strumento delle carriere alias, smentire la falsa idea che si tratti solo di cambiare il nome dello studente al momento dell’appello, e chiarire invece quale regolamento si dovrebbe seguire. Da qui la proposta della ricognizione nelle scuole e la richiesta di intervento del ministero. Il punto è evitare l’arbitrarietà sull’utilizzo di questo strumento, tutelare gli studenti minorenni perché non si ingeneri in loro una confusione alla quale non possono far fronte perché, vista l’età, non hanno manco completato il proprio percorso di transizione né che finiscano con l’essere discriminati gli altri studenti. Abbiamo già accolto modifiche al testo e siamo pronti ad accoglierne altre se sarà utile".

"È un’iniziativa orrenda e discriminante, da nazisti dell’Illinois – attacca Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd –. È un’umiliazione nei confronti delle persone direttamente coinvolte ed è pure uno schiaffo al mondo della scuola. Noi ci opporremo con tutte le nostre forze". Gli fa eco Paola Bocci, consigliere democratica: "Anziché ostacolare le carriere alias all’interno delle scuole superiori e anche delle Università, come aveva fatto in precedenza, Regione dovrebbe semmai facilitare la crescita dei progetti che raccontano che cos’è esattamente una carriera alias, a partire dagli istituti di formazione professionale che sono di sua competenza, e spiegare perché vengono attivate in molte scuole per combattere le discriminazioni". "Su questa mozione Fratelli d’Italia ha già perso due volte la faccia, trovo semplicemente ridicola e priva del benché minimo senso di vergogna la scelta di presentarla ancora – sottolinea Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle –. È intollerabile che la priorità del partito di maggioranza relativa sia quella di accanirsi contro un’esigua minoranza, colpevole solamente di aver chiesto di poter studiare in pace". Quindi il Patto Civico: "Come abbiamo fatto in questi mesi, contrasteremo questa mozione con tutte le nostre forze, auspicando che una parte dei consiglieri di maggioranza infine scelga di non prestarsi a questo attacco subdolo alle vite di persone che si aspetterebbero ben altre attenzioni da parte della politica" dichiarano i consiglieri regionali Luca Paladini, consigliere, e Michela Palestra, capogruppo .