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La notte di Via Padova Viaggio tra ubriachi e pusher Il lento cammino della rinascita

Luci e ombre della zona a Nord di Loreto: punti di aggregazione, prostituzione e strade discarica. Primi sgomberi e vigilanza nell’ex residence di via Cavezzali devastato dalle occupazioni.

La notte di Via Padova Viaggio tra ubriachi e pusher Il lento cammino della rinascita

di Marianna Vazzana

MILANO

Luci e ombre di un quartiere in fase di cambiamento. Dove la rinascita si legge nelle luci di via Mosso, che ha cambiato pelle con un nuovo punto di aggregazione, oppure nel sottopasso accanto a via Pontano trasformato in una galleria d’arte urbana a cielo aperto, mentre il “vecchio“ ancora resiste negli spazi che restano terreno di pusher o che diventano ogni giorno cimiteri di bottiglie, come succede ai giardinetti di via Dei Transiti e lungo il perimetro della stessa area verde. Anche nelle notti più tranquille ci si imbatte sempre in gruppi di ubriachi che stazionano davanti a minimarket o camminano avanti e indietro come anime in pena. Onnipresenti pure coloro che propongono prestazioni agli angoli delle strade. Una zona che sembra sempre in bilico, NoLo, che sta per Nord di Loreto, tra il buio e la luce. Tra i problemi ancora irrisolti e il cammino tenace verso la riqualificazione, mantenendo i punti di forza di uno dei quartieri più multietnici della città e coltivandone il potenziale anche grazie alle associazioni di cittadini attivi. Un bipolarismo evidente anche nelle istantanee che si offrono allo sguardo poco prima di mezzanotte, tra mercoledì e giovedì. All’angolo con via Fanfulla da Lodi, sotto la scritta innocente dell’insegna “giocattoli“, eredità dell’attività precedente, in vetrina sono in bella vista bottiglie di alcolici. A pochi passi dalla “sana movida“ di via Mosso, continuano gli schiamazzi di persone in preda ai fumi dell’alcol e le sfilate di chi mette in vendita il proprio corpo a pochi passi dal Parco Trotter ma non solo. Ci si sente più tranquilli a camminare in coppia e non da soli. La sera precedente, quella di martedì 1° agosto, una donna di 36 anni ha denunciato di essere stata colpita con un tirapugni e rapinata, proprio in via Padova. La donna, di origine marocchina, ha raccontato alla Questura di essere stata avvicinata da tre sconosciuti intorno alle 22. Uno di loro, senza dire una parola, l’ha colpita allo stomaco con un tirapugni per poi rubarle il portafogli, nel quale aveva solo pochi contanti e i documenti.

Passeggiando, lo sguardo cade su bici legate ai pali rimaste senza sellini (rubati) e anche su discariche che rifioriscono sempre, come quella in via Arquà all’altezza del civico 15: una valigia buttata, oggetti avvolti dentro un cellophane, rifiuti vari. Sul muro, cartelli tradotti in più lingue invitano a mantenere il decoro, iniziativa degli abitanti che si battono per la pulizia e che spiegano: "Amsa ci sta dando una mano". Prima o poi le abitudini cambieranno.

Un cambiamento intanto si vede nell’ex residence “della vergogna“ di via Cavezzali di 9 piani messo in ginocchio da occupazioni abusive. Nei mesi scorsi erano divampati incendi, uno dopo l’altro, e l’ex amministratore ha gettato la spugna. Con il nuovo, Fabio Fenaia, si sta voltando pagina: "Sono state tolte tutte le masserizie e i rifiuti nei pianerottoli, ora è attiva la vigilanza h24 (privata) e sono cominciati gli sgomberi. Due giorni fa, l’ultimo intervento". Intanto sulle sbarre della cancellata aumentano le cassette della posta: ognuno ha appeso la propria. Se ne contano più di cinquanta. Altra istantanea da NoLo.