GIAMBATTISTA
Cronaca

La onlus degli infermieri volontari: "Da Aler locali da risistemare. Aiutateci a farne studio medico"

Samsung ha già donato un ecografo. L’associazione assiste gli inquilini delle case popolari di Calvairate

Stazione Sant’Ambrogio, l’elevatore non c’è ma l’ingresso non è chiuso. Il Comitato degli iscritti Filt-Cgil: "Incolumità del personale a rischio. Soltanto una scritta a pennarello segnala il pericolo di cadere".

Stazione Sant’Ambrogio, l’elevatore non c’è ma l’ingresso non è chiuso. Il Comitato degli iscritti Filt-Cgil: "Incolumità del personale a rischio. Soltanto una scritta a pennarello segnala il pericolo di cadere".

AnastasioGli infermieri volontari della onlus “Le Ali di Leonardo“ sono pronti a tornare tra gli inquilini delle case popolari del Calvairate-Molise, uno dei due quartieri dai quali è partita la loro attività, anzi la loro missione: garantire assistenza sanitaria di base gratuita, continuativa e di prossimità a chi non ce l’ha o, pur avendocela, evita di ricorrervi per motivi economici, culturali, sociali o perché fa fatica a muoversi e, quindi, a uscire di casa. Nel secondo semestre del 2023, l’associazione si era presa cura di 230 inquilini tra il Calvairate-Molise e Ponte Lambro, l’altra periferia nella quale hanno iniziato ad accorciare le distanze tra sanità di base e persone bisognose. Poi lo stop forzato, la necessità di trovare nuovi locali al Calvairate-Molise, più grandi e adatti rispetto a quello gentilmente concesso dal comitato di quartiere e una ricerca che si fa inaspettatamente lunga e durante la quale non mancano episodi spiacevoli: il 17 dicembre 2023 riportavamo su queste pagine l’amarezza di Gabriella Scrimieri, presidente della onlus, che denunciava come alcuni proprietari avessero fatto sapere di non voler dare in affitto i loro spazi "ad una associazione che si occupa di poveri" per timore che la reputazione della zona ne risentisse.

Ora però “Ali di Leonardo“ ha trovato uno spazio al Calvairate-Molise nel quale riprendere la sua missione. La onlus ha infatti partecipato ad un bando lanciato da Aler Milano e si è aggiudicata un locale di 52 metri quadrati al piano rialzato di via Tommei, civico 4. Tutto risolto? Non ancora. Per approdare al lieto fine manca da percorrere l’ultimo miglio. Aler ha infatti assegnato il locale "nello stato di fatto", vale a dire nello stato nel quale si trova da tempo: in abbandono dopo essere stato meta e rifugio di persone senza fissa dimora. Perché possa diventare uno studio medico occorrono lavori di risistemazione. "Secondo una prima stima – spiega Scrimieri – servono 35mila euro". La buona notizia è che sono già arrivate donazioni. Un noto imprenditore ha devoluto alla onlus 10mila euro. Samsung, la celeberrima multinazionale di smartphone, televisori e altri dispositivi elettronici, ha donato un ecografo multifunzione. Adriano Zamperetti e Alberto Aprile, presidente e direttore del Centro di Formazione professionale per le Tecnologie Avanzate (CFTA), hanno contribuito con una bilancia per pesare neonati e un monitor che tenga sotto osservazione l’attività cardiaca, mentre un piccolo imprenditore egiziano ha coperto di tasca propria la spesa per un elettrocardiografo. "Siamo grati e felici per queste dimostrazioni di sostegno – rimarca Scrimieri –, ora manca da fare ancora un pezzo di strada". “Ali di Leonardo“ lancia un appello a chiunque voglia contribuire alla causa, lancia una raccolta fondi (l’Iban della onlus è il seguente: IT8V0200820400000107219669) per rendere più vicino il traguardo dei 35mila euro.

È la stessa presidente a spiegare come saranno usati i fondi: "Abbiamo visionato i locali e ci sono tanti lavori da fare, l’immobile non versa in buone condizioni. I sanitari saranno da sostituire come parte del pavimento. Una passata abbondante di antimuffa e imbiancatura. I muri dovranno essere tutti sistemati e serve una porta blindata. Il locale è interamente da sgombrare perché è pieno di vecchi mobili abbandonati – spiega Scrimieri –. Dovremo riallestirlo con due scrivanie, quattro sedie visitatore, due sedie operatore con ruote, due computer con stampante, cinque sedie ospiti, due armadietti porta documenti e materiali. Fondamentale sarà acquistare una pedana mobile per l’accesso di persone che si muovono sulla carrozzina. Grazie all’aiuto di alcune persone che ci hanno donato lettino elettrocardiografo, bilancia per bambini e monitor potremo disporre già di alcuni dispositivi utili per ripartire. Inoltre un imprenditore che ha voluto sostenerci con grande umiltà ma che non vuole si faccia il suo nome “perché – ci ha detto – la beneficenza si fa in silenzio“, ci darà la possibilità di avviare i lavori. Ma per poter rendere agibile l’immobile come studio di consulenza infermieristica e medica abbiamo necessità di altri fondi. Purtroppo la sanità italiana sta vivendo un periodo buio, tanti cittadini abbandonano le cure e altri non le intraprendono neanche. È diventato difficile accedere al medico di base, perché sono pochi e a volte lontani dall’abitazione. Una persona anziana, che non può deambulare o con problemi cognitivi, non riesce ad attivarsi per incontrare il medico. Noi come associazione facciamo comunicazione efficace, informazione dettagliata, guida e accompagnamento alla cura. Ci occuperemo delle rilevazioni di parametri vitali, elettrocardiogrammi, indirizzamento alle visite specialistiche, aiuto nel corretto utilizzo di farmaci e di presidi medici".