MARIANNA VAZZANA
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La passione per il vino nel Dna. Abbiamo bottiglie da tutto il mondo

Calici speciali per tutte le tasche e soprattutto i consigli giusti per far bella figura a tavola o con un regalo. “Suggeriamo l’abbinamento corretto per ciascun piatto. A volte, il cliente si innamora e stravolge il menu”

Emanuela Caire che affianca la figlia Arianna Zani la titolare la quale si divide tra l’attività che ama e la sua bimba nata da un anno e mezzo

Emanuela Caire che affianca la figlia Arianna Zani la titolare la quale si divide tra l’attività che ama e la sua bimba nata da un anno e mezzo

Milano – “Guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l’omor che de la vite cola”. Forse non ci sono parole più belle di quelle scelte da Dante per descrivere il vino. Un piacere. Un amore che dalla natura raggiunge l’uomo, in forma liquida, deliziando il palato. Da millenni. Una connessione che si riscopre anche al mercato di Wagner tra le bottiglie de “Il Grappolo d’oro”: l’angolo enoteca in questo mercato che, nato nel 1929, è il più antico della città. Dietro il bancone c’è Emanuela che affianca la figlia Arianna Zani, la titolare, la quale si divide tra l’attività che ama e la sua bimba nata da un anno e mezzo. L’enoteca esiste da decenni e ha avuto più passaggi di testimoni.

“Mia figlia – spiega la signora – l’ha rilevata nel periodo Covid dopo aver affiancato per tre mesi il precedente proprietario, che è stato qui per 30 anni”. La passione per i calici non è stata un colpo di fulmine ma “è nel nostro Dna. Io – continua – sono milanese. Nata da mamma milanese da sette generazioni e papà piemontese, che è stato “iniziato” al mondo del vino dal nonno. Mia figlia, trentenne, ha prodotto vino per anni prima di approdare qui”. Questa è la passione di famiglia. “Il nostro obiettivo? Non dire mai “non ce l’ho”, quando un cliente chiede qualcosa puntiamo a soddisfarlo sempre. Abbiamo vini per tutte le tasche, da 7 euro a 700 o mille”. Il cliente viene accompagnato nella scelta, può partecipare a degustazioni e chiedere qualunque consiglio, “sia che cerchi un abbinamento per un piatto sia che debba fare un regalo. A volte, se si innamora di un vino, stravolge il menù. Spaziamo da una regione all’altra. Abbiamo Gattinara, Supertuscan, vini dell’Alto Adige dalla Cantina di San Michele Appiano, il Soave dal Veronese e il Verdicchio dalle Marche, solo per citarne qualcuno”.

Ma il vino arriva pure dalla Francia e dal Sud Africa. E non c’è solo questo prodotto, seppur resti sovrano. “Abbiamo aggiunto gli spiriti, i liquori e l’olio”. Per quanto riguarda quest’ultimo, “teniamo in considerazione piccoli produttori di otto regioni”. Sul bancone si può fare la “olive oil experience”,prima di scegliere. Altra particolarità, la vendita di bottiglie di formato ridotto, “per i single o per chi è l’unico a bere in famiglia”. E ci sono anche gli stessi prodotti in miniatura per i collezionisti. Altro mondo: le bibite analcoliche. “E anche in questo caso ci serviamo da regioni diverse. Per esempio abbiamo quella con bergamotto al 100% che arriva dalla Calabria”. I clienti? “Arrivano pure da altri quartieri e persino dalla Svizzera. Con un affetto che ci rende orgogliosi”.