BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La Pediatria non chiuderà. Proteste e retromarcia: "Giù le mani dal reparto"

"No alla sospensione dell’attività sotto le feste", l’appello accolto dall’Asst "Il disservizio avrebbe colpito le famiglie in un momento critico dell’anno".

La Pediatria non chiuderà. Proteste e retromarcia: "Giù le mani dal reparto"

Il presidio davanti all’ospedale Uboldo Scongiurata la chiusura durante le vacanze natalizie

Dai medici di famiglia alla Pediatria. "Giù le mani dal reparto", dicono i pazienti che ieri sera si sono dati appuntamento davanti all’ospedale Uboldo a Cernusco per chiedere all’Asst di ingranare la retromarcia sulla sospensione delle attività durante le festività natalizie. E l’Azienda, mentre era in corso il presidio, ha fatto sapere che "la chiusura non ci sarà".

"Vittoria", dicono i promotori allarmati "dal provvedimento annunciato nei giorni scorsi e scongiurato in extremis". Il timore era che si ripetesse la storia di altri reparti chiave: "La Psichiatria a Melzo, chiusa da 3 anni", spiegano comitati della zona, partiti e associazioni che si sono dati appuntamento davanti alla struttura. Un presidio organizzato appena era arrivata la conferma dello stop, poi revocato. "Tutti segnali della grave carenza di organico che colpisce l’Azienda - sottolineano i cittadini -.

Alla direzione avevamo chiesto un passo indietro. Il disservizio avrebbe colpito le famiglie in un momento critico dell’anno con grossi disagi non solo per i cernuschesi, ma per l’intera area che fa riferimento al polo ospedaliero in città". Solo giovedì scorso gli attivisti che hanno raccolto 2mila 700 firme sul territorio per chiedere ad Asst "il rispetto del diritto alla salute", avevano strappato un incontro il 21 gennaio con i vertici aziendali e i Comuni "per discutere delle criticità: mancanza di medici di famiglia, liste d’attesa lunghissime, Case della comunità che non decollano".

Il coordinamento Martesana ha anche firmato un appello per gli amministratori della zona: "State al nostro fianco a difesa della sanità pubblica". Fra le prime a raccogliere l’invito, Paola Colombo, vicesindaca di Cernusco, ieri sera al presidio.

"Da 3 anni monitoriamo l’andamento dei servizi sanitari nei nostri distretti e riportiamo le cifre con precisione e qui la crisi è più acuta che altrove - le hanno ribadito i comitati - a partire dalla mancanza di riferimento per 11 mila pazienti tuttora senza medico di famiglia". Ma c’è anche la questione cruciale dei reparti.

"Vi chiediamo di avviare una nuova stagione in cui il disagio della popolazione sia finalmente ascoltato – ancora gli attivisti -.

Ciascuno deve poter accedere alle prestazioni sanitarie come diritto senza dover fare ricorsi".