MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Vacanze scolastiche “troppo lunghe”. Cosa dice la petizione che chiede di cambiare il calendario delle lezioni

Mamme social e onlus unite nella battaglia per rimodulare i tempi dello stop estivo: raccolte già 60.800 firme. I promotori: “Le consegneremo a Valditara”

Da sinistra Sarah Malnerich e Francesca Fiore, promotrici della petizione con We World Onlus

Da sinistra Sarah Malnerich e Francesca Fiore, promotrici della petizione con We World Onlus

Milano, 21 agosto 2024 – "Perché le famiglie vanno in vacanza in massa ad agosto? Perché non esistono alternative alla custodia dei figli. Dobbiamo cambiare, siamo incastrati in un modello cristallizzato al secolo scorso e siamo stanchi".

Francesca Fiore lo ribadisce dopo Ferragosto, quando la riapertura delle scuole si avvicina, attraverso un video pubblicato sulla pagina Instagram “mammadimerda”, canale social affiancato al blog che ha fondato 8 anni fa insieme all’amica Sarah Malnerich. Due mamme lavoratrici quarantenni, torinesi, seguitissime (da oltre 215mila follower) anche da “disperatissimi“ genitori milanesi. Il nome del duo ricalca – e rivendica – l’essere imperfetti.

Nella sostanza, con ironia, le due donne portano avanti battaglie sociali e un anno fa (era il 6 settembre 2023) insieme all’organizzazione “Weworld Onlus“ hanno lanciato la petizione nazionale su Change.org “Ristudiamo il calendario! Un nuovo tempo scuola non è più rimandabile".

Le difficoltà

Lo pensano in tanti: le adesioni, ieri erano 60.800. "Abbiamo intenzione di consegnare le firme direttamente al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara", anticipa Francesca Fiore. Fresca, per modo di dire, al rientro dalle vacanze. "Naturalmente, manco a dirlo, ad agosto. Ho due ragazzine di 11 e 14 anni ed è stato difficile organizzare l’estate. Ma quando le mie figlie erano più piccole, era anche peggio. Alcune mamme e papà prendono le ferie sfalsate, chi nella prima metà di agosto e chi nella seconda, così da poter stare a turno tutto il mese con i loro bambini. Perché di servizi, che già a luglio scarseggiano, in questo mese non ce ne sono proprio".

La richiesta nasce da una considerazione: "Questo calendario scolastico andava incontro alle esigenze delle famiglie di un tempo. Ma noi possiamo seguire ancora ‘il ciclo del grano’? In Italia i nostri figli smettono di andare a scuola i primi di giugno e riprendono verso metà settembre, ‘per aiutarci a raccogliere il grano nei campi’. Nel 2024. Questo sistema va a discapito dei più vulnerabili e delle loro famiglie: chi non si può permettere centri estivi (sempre più costosi) o vacanze studio all’estero deve arrangiarsi, magari chiedendo aiuto ai nonni. Ma a volte i nonni sono ancora lavoratori oppure vivono distanti. Quindi la lunghissima pausa scolastica moltiplica le diseguaglianze. Occorre distribuire diversamente i giorni di vacanza nell’anno e pensare al riposo a turno per i docenti durante l’estate", evidenzia Fiore.

A settembre, poi, "la situazione non migliorerà perché le scuole, con mensa e tempo pieno, entreranno a regime a ottobre. E le famiglie dovranno farsi carico del tempo scoperto".

Le richieste

In concreto, nel primo punto della petizione si chiede "l’apertura delle scuole anche a giugno e luglio con attività extrascolastiche e conseguente rimodulazione delle pause durante l’anno" allineandosi anche agli altri Paesi.

Tra le donne milanesi favorevoli al cambiamento c’è Alice Arienta, madre di 3 bambini e consigliera comunale Pd: "La modifica – sottolinea – è necessaria anche per evitare disparità sociali. Se io e mio marito, con sacrifici, possiamo permetterci di iscrivere i figli ai campus o ad attività comunque interessanti, per molte altre famiglie non è così. E non tutti possono contare sui nonni". Il cambiamento arriverà?