
Uno dei genitori mentre firma la petizione durante la “Festa di primavera“ che si è svolta ieri nella scuola di via Cesari 38 (Foto Canella)
di Marianna VazzanaMILANO"Salviamo lo Scuolabus". Mamme, papà e bambini scrivono i loro nomi da allegare alla petizione che nei prossimi giorni verrà consegnata al Comune. In prima linea, una sessantina di famiglie – supportate da tutta l’associazione genitori, AGC – della scuola primaria Duca degli Abruzzi in via Cesari, al confine con il Parco Nord, che usufruiscono del servizio di trasporto del Comune erogato da Atm. "I nostri figli studiano in un plesso meraviglioso, pieno di spazi verdi, con orti e animali che consentono una didattica innovativa, ma in una posizione difficile da raggiungere anche con i mezzi pubblici" spiegano i promotori. Tutto bene, ora che lo Scuolabus accompagna e riporta gli alunni che non vivono nelle immediate vicinanze o che abitano nei quartieri limitrofi. Peccato che "in una circolare dello scorso luglio venga comunicato che, a partire dall’anno scolastico 2025-2026, il servizio di trasporto sarà definitivamente soppresso". Apriti cielo. "Intanto, il servizio era stato garantito per tutto il ciclo scolastico fino a giugno 2026, quando abbiamo iscritto i nostri figli in prima elementare nel 2021", sottolinea Monica Tavola, che ha una figlia in quarta e un’altra in seconda. Altra questione: "I nuovi requisiti per poter usufruire del trasporto scolastico, che vediamo sul sito del Comune, sono la residenza nelle vie di bacino d’utenza della scuola, la distanza tra l’abitazione e la sede scolastica di bacino superiore a 2 chilometri e la mancanza di mezzi pubblici diretti di collegamento (un solo mezzo). Criteri che escluderebbero moltissimi bambini. Ma nel nostro caso si va oltre: il servizio si toglie del tutto". Oggi è utilizzato oggi da 60 alunni, di cui 35 fuori bacino, su un totale di 433 iscritti. "Alcune scuole, come la nostra – si legge nella petizione, firmata dalla presidente dell’Associazione genitori Cesari Itziar Sanchis – hanno storicamente una portata decisamente più estesa rispetto al bacino d’utenza". E il plesso al confine con il parco è "mal servito dai mezzi pubblici e inserito in un contesto urbano la cui viabilità è già problematica, con parcheggi inesistenti. Togliere il servizio causerebbe un incremento del numero di mezzi privati".Peraltro "lo Scuolabus non è economico: il costo per una famiglia in fascia massima Isee è di 500 euro a figlio". Alessandro Basso, con un bimbo in quarta e una bimba in prima, spiega che "indipendentemente da ciò che era stato stabilito 4 anni fa, le famiglie hanno delle esigenze e questo servizio è indispensabile per chi frequenta la scuola in via Cesari. C’è chi arriva da Bicocca, da Bruzzano, Affori o da altri punti di Niguarda e, pur essendo relativamente vicino, dovrebbe attraversare il parco. Quindi chiediamo al Comune un tavolo di confronto con noi e la scuola: qual è il problema? Una questione economica o altro? E non si può risolvere? Perché toglierci lo Scuolabus e non pensare invece di potenziarlo?".