REDAZIONE MILANO

La pianura padana diventa un catino di aria ribollente

Il cambiamento climatico rende i fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi. Secondo l'equazione di Clausius-Clapeyron, l'aumento della temperatura dell'atmosfera aumenta la sua capacità di trattenere il vapore acqueo. Affidarsi al metodo scientifico e al giornalismo di qualità è indispensabile.

La pianura padana diventa un catino di aria ribollente

"Non c’è da illudersi: le cose, sopratutto a lungo termine, non andranno meglio". Stefano Tibaldi, senior scientist nel Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, commenta così il nubifragio abbattutosi su Milano e i fenomeni meteorologici estremi in tutta Italia. "Il cambiamento climatico rende questi eventi sempre più frequenti e intensi", spiega lo scienziato, precisando che, in base all’equazione di Clausius–Clapeyron, l’incremento della temperatura dell’atmosfera aumenta esponenzialmente la capacità di quest’ultima di trattenere il vapore acqueo, "che può essere immaginato come il carburante dei processi convettivi accaduti". Tibaldi illustra come la pianura padana, in estate, diventi "un catino di aria ribollente, con un ricambio anche in orizzontale". Il punto è che l’aria in arrivo rimane carica di umidità, causando forti temporali, grandinate e raffiche di vento. È ciò che è successo in Lombardia e Veneto, a luglio, ed è quello che potrebbe ripetersi. "Indispensabile affidarsi al metodo scientifico e al giornalismo di qualità, senza rincorrere i clic a tutti i costi". Occhio ad allerte della protezione civile e alle comunicazioni degli esperti. "Le nostre capacità previsionali sono limitate, bisogna fare tesoro delle informazioni che riusciamo a ottenere".M.C.