Cucchi
Me la cavo sgusciando tra la folla di via Torino, con i pacchetti delle mie piccole compere di festa, oltrepasso, dopo uno sguardo sempre ammirato, il tempio di San Sebastiano, progettato da Pellegrino Tibaldi alla fine del Cinquecento, ed eccomi in piazza Santa Maria Beltrade, a duecento metri da piazza Duomo. Fu aperta dopo la demolizione, nel 1934, dell’omonima chiesa. Di solito ci passo veloce e procedo senza sostare, ma questa volta decido di accomodarmi là in fondo, al Bar Gatto Nero, che è accogliente, con il suo ampio dehors protetto, ed è a buon mercato. La piazza mi fa ricordare vecchi tempi, quando c’era qui la sede della Allocchio Bacchini, che produceva radio, tv e altro fino a fine anni Sessanta. Proprio in quegli uffici lavorava un mio caro amico, ed eravamo ragazzini speranzosi…
Andavamo poi, pacifici, a farci una pizza in Galleria Unione (poi Torino), per un rito ormai, oggi, purtroppo impossibile. Peccato, è solo un piacevole ricordo. L’ingresso stesso della Galleria su questa importante strada è infatti sbarrato… Il nome della piazza dove ho fatto la mia tranquilla sosta deriva, appunto, dalla chiesa, lì un tempo presente e forse fondata nel IX secolo da una parente, nientemeno, di Carlo Magno, la contessa Berterade. Come ci è detto nell’ottimo libro di Claudio e Vittore Buzzi edito da Hoepli, e molto utile per le dettagliate informazioni che ci offre: "Le vie di Milano". Adesso domina sulla piazza Santa Maria Beltrade un tono urbano in verità piuttosto anonimo, con un’edicola storica che ormai è però soprattutto un chiosco di gadget di vario genere, come è oggi davvero troppo frequente. Osservo poi le vetrine dell’albergo Bbhotels e quelle di un magazzino non ancora aperto, che impone scritte enormi: Urban Outfitters. Non mancano varie moto e qualche auto o anche bici lì parcheggiate, mentre i pochi pedoni si aggirano per niente incuriositi…Mi rimetto allora nel caos della zona e sosto alla fermata del tram in un mare di gente.