MAURIZIO CUCCHI
Cronaca

La poetessa Marina Massenz, Ripamonti e quel poco verde che resta

Cucchi Eccomi in via Bastia, che si affaccia su via Serio, la seconda traversa a sinistra dall’inizio di Via...

Cucchi Eccomi in via Bastia, che si affaccia su via Serio, la seconda traversa a sinistra dall’inizio di Via...

Cucchi Eccomi in via Bastia, che si affaccia su via Serio, la seconda traversa a sinistra dall’inizio di Via...

Cucchi Eccomi in via Bastia, che si affaccia su via Serio, la seconda traversa a sinistra dall’inizio di Via Ripamonti…Ho appuntamento che Marina Massenz, poetessa che abita in zona e che mi farà gentilmente da guida. Vive qui da una ventina d’anni e mi dice subito che quando ci era arrivata c’erano ancora, proprio di fronte alla sua casa, i resti di vecchie fabbriche. "Infatti – mi spiega – tutta la zona era punteggiata di officine dismesse, e lasciate all’incuria e alle erbe, oltre che a frequentatori di questi spazi nelle ore serali e notturne". Ma questa zona e la sua strada principale acquistano un carattere sempre più netto e mutato, anche perché la via Ripamonti è lunghissima e, proseguendo, è diventata un quartiere della periferia, percorso dal tram 24, che è l’unico collegamento con il centro. "Credo – aggiunge Marina – che poche zone di Milano siano cambiate così tanto in questi anni. Ora c’è la Fondazione Prada, la prima ad aver messo mano con una progetto edilizio innovatore a una vecchia fabbrica, costruendo uno dei posti per me più belli di qui, sia architettonicamente (sono state salvate vecchie mura e il taglio interno dell’edificio, mentre un nuovo ‘cubo dorato’ occupa la scena principale) che culturalmente (con mostre di artisti di tutto il mondo, un edificio che ospita rassegne di film d’autore, con un bar accogliente, in stile vecchia Milano). "Intorno a Prada è un proliferare di nuovi edifici, di industrie di alta tecnologia, informatica, ecc…. Poi si arriva allo scalo di Porta Romana, futura sede del Villaggio Olimpico. "Nei progetti – continua l’amica – dopo i Giochi, gran parte dovrebbe diventare parco". Ci sono pochi negozi, e tanti bar, pizzerie, paninerie… Ma cosa manca, soprattutto, al quartiere, le chiedo? "Mah…non si trova un fruttivendolo, un macellaio… Manca poi il verde, non vedi un albero, un’aiuola, nulla. Tutto marciapiedi e caseggiati che vanno verso il fondo della via, fino al capolinea del 24". E qui ci salutiamo.