
di Patrizia Tossi
Aumentati i controlli delle forze dell’ordine, spaccio “confinato“ alle zone isolate e nessuna situazione fuori controllo tra Poasco e Sorigherio.
È la Prefettura a ridimensionare l’allarme lanciato nelle scorse settimane dalla Lega che, raccogliendo le preoccupazioni dei residenti, aveva denunciato la presenza massiccia di spacciatori. Si temeva un’altra invasione dei pusher di Rogoredo, così come era accaduto l’anno scorso alla stazione di San Donato.
Il Carroccio si era rivolto al prefetto Renato Saccone, chiedendo di stroncare il fenomeno sul nascere.
Ma la reazione del sindaco Andrea Checchi era stata durissima: "Nessuna situazione fuori controllo, tantomeno spaccio a cielo aperto per le vie del quartiere: affermazione lesiva e priva di fondamento, che portano discredito alla nostra città".
Arrivata la risposta dalla Prefettura, Checchi rincara la dose. "Ogni volta – commenta il primo cittadino – c’è sempre qualcuno che riporta le situazioni e le vicende nel loro alveo più corretto e vero. Stavolta è toccato al Prefetto ridisegnare uno scenario più veritiero di quanto era stato descritto da rappresentanti politici di forze politiche avverse a questa Amministrazione avevano denunciato".
Le prime segnalazioni sullo spaccio tra Poasco e Sorigherio erano arrivate a giugno e, secondo Vittoria Cappellini componente del comitato di quartiere, "il Comune non solo non ha dato risposta, ma non è nemmeno intervenuto in maniera tempestiva".
È stata un’estate rovente, tra preoccupazioni e proteste.
"Il Prefetto ha rimarcato – continua Checchi – che dal 13 agosto i carabinieri hanno predisposto servizi mirati, all’esito dei quali non è stata riscontrata la presenza di tossicodipendenti all’interno dell’area abitata di San Donato Milanese e delle frazioni di Poasco e Sorigherio, né una particolare recrudescenza di reati connessi al fenomeno specifico che, comunque, rimane ristretto a poche zone isolate e abbandonate". Lo spaccio c’è, ma come in tante altre zone del Sud Milano.
La Prefettura manterrà alta la guardia, mentre il Comando Provinciale dei Carabinieri proseguirà nel controllo del territorio. "Grazie alle segnalazioni ricevute dai cittadini – sottolinea Checchi - le forze dell’ordine si sono mosse in modo discreto ed efficace per evitare che un fenomeno potenzialmente pericoloso potesse dilagare. Non si è evidenziata alcuna attività di spaccio su larga scala, né si è riscontrato un aumento apprezzabile della presenza di tossicodipendenti per le vie del quartiere. Affermare che a Sorigherio si sarebbe trasferito il toxic park milanese rappresenta una mera speculazione politica, che non ha alcun riscontro oggettivo e non giova affatto né ai cittadini, né all’immagine della città. La politica si fa in un’altra maniera: invece che segnalare a chi di dovere, oggi ci sono rappresentanti politici che preferiscono urlare sui social per un voto in più che chissà se gli arriverà".
E conclude: "Vale sempre la pena impegnarsi per migliorare la qualità della vita della nostra città, facendo però in modo che la tranquillità dei cittadini sia sempre al primo posto".