MONICA AUTUNNO
Cronaca

La prima pietra di Casa Eden. Il Centro diurno e residenza per 50 persone con autismo

La struttura nasce sull’area dell’ex cinema parrocchiale e fungerà da supporto alle famiglie. Sarà pronta entro settembre 2025: alla cerimonia il saluto del ministro Alessandra Locatelli.

La prima pietra di Casa Eden. Il Centro diurno e residenza per 50 persone con autismo

e Barbara Calderola

La prima pietra "svelata" sotto la pioggia, e il sogno diventa realtà: al via i lavori per Casa Eden, centro diurno e residenza per 50 persone con autismo. Prenderà corpo nel cuore dell’Adda Martesana, a Vaprio, sull’area che ospitò in passato il Cinema teatro parrocchiale Eden. Porta la firma della Fondazione BFZ Onlus, costituita qualche anno fa: ne sono cuore la famiglia dell’imprenditore Franco Baroncini, grande benefattore e “motore” dell’operazione, la cooperativa Punto d’Incontro, corazzata pro disabili da decenni operativa in Adda Martesana, e Anffas Lombardia. Ma la rete che ha consentito il decollo dei lavori, dopo un iter durato anni promette già ora di diventare ancora più vasta: Comune, Regione, Città metropolitana, Fondazioni religiose, associazioni, cittadini. Il centro per l’autismo, che sarà pronto, dita incrociate, entro il settembre del 2025, dovrà dare risposte serie, professionali, innovative e flessibili al bisogno delle tante famiglie che hanno ogni giorno a che fare con una patologia dai grandi numeri e in crescita, "ancora oggi misteriosa e inquietante". Ad accompagnare la posa simbolica della prima pietra, ad opera di un emozionatissimo Franco Baroncini, una rappresentanza imponente di istituzioni: Regione Lombardia, nelle persone dell’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale Elena Lucchini, del presidente del consiglio Federico Romani e di quello della commissione sanità Emanuele Mauri, e del consigliere Riccardo Pase, il Comune, presente il sindaco Luigi Fumagalli, Città metropolitana con Roberto Maviglia, la Diocesi, nella persona del vicario episcopale don Marco Bove.

In apertura il saluto a distanza del ministro Alessandra Locatelli. Al microfono i protagonisti: Baroncini, Vittorio Caglio "deus ex machina" e direttore della Punto d’Incontro, i politici, i progettisti e l’impresa. Sul palco due testimonial di generosità fra teatro e sport, Gianfelice Facchetti e Ivan Cordoba. C’è una battaglia da fare tutti insieme. Quella per fronteggiare l’autismo, "una patologia dilagante e misteriosa - così Emilio Rota di Anffas Lombardia - che si affronta ancora per tentativi. Dagli Usa arrivano numeri agghiaccianti. Non possiamo permetterci di stare fermi: bisogna fare, studiare, formare. E investire. Servono i fondi". L’impegno delle istituzioni: "Siamo qui - così Elena Lucchini - a confermare l’impegno e l’attenzione di Regione Lombardia, già evidente nei molti progetti inclusivi che stiamo portando avanti".