REDAZIONE MILANO

"La Procura indaghi su altri 20 progetti"

Ventidue nuove segnalazioni verranno depositate alla Procura di Milano domani, riguardanti progetti urbanistici sospetti. La Rete dei comitati chiede accertamenti sulla regolarità delle autorizzazioni, denunciando edificazioni selvagge e mancanza di attenzione ai cittadini.

"La Procura indaghi su altri 20 progetti"

Ventidue nuove segnalazioni verranno depositate alla Procura di Milano domani, riguardanti progetti urbanistici sospetti. La Rete dei comitati chiede accertamenti sulla regolarità delle autorizzazioni, denunciando edificazioni selvagge e mancanza di attenzione ai cittadini.

Oltre venti nuove segnalazioni, con tanto di "prove fotografiche" e documenti del settore Urbanistica del Comune ottenuti con un accesso agli atti, verranno depositate domani negli uffici della Procura di Milano. La Rete dei comitati della Città metropolitana chiede ai pm accertamenti sulla regolarità dei progetti, in aggiunta alle indagini già in corso su decine di operazioni di rigenerazione urbana. È il risultato della campagna “Okkio al cartello“ avviata nel maggio scorso, spiegano i comitati, "dopo anni di battaglie contro il consumo di suolo, la distruzione degli spazi verdi, l’edificazione selvaggia" visto che "adesso anche la Procura sta accertando che a Milano si è spesso costruito troppo e senza la dovuta attenzione ai bisogni dei cittadini". Sono state raccolte segnalazioni dei milanesi sui cantieri autorizzati tramite Scia o Permesso di costruire in convenzione, in quanto "autorizzazioni carenti dei relativi piani attuativi" previsti per i grossi edifici con un impatto sul territorio. Le segnalazioni riguardano le vie Desenzano, San Cristoforo, Watt, Calvino, Fioravanti, Bramante, Durando, Cenisio, delle Forze Armate, Scarampo, piazza Tirana e piazzale Archinto, per le quali è stato fatto un "regolare accesso agli atti presso il settore Urbanistica". Della rete fanno parte diverse associazioni di quartiere e ambientaliste. "Con questa iniziativa – spiegano – ci auguriamo che la Procura verifichi legittimità e regolarità dei permessi ed eventualmente apra i relativi procedimenti, che si aggiungeranno a quelli già in atto".