
I tre magazzinieri licenziati dall’Inter in presidio davanti a San Siro
di Andrea Gianni
La proposta dell’Inter? Un ricollocamento esterno come autisti, sui bus di linea che fanno la spola tra i Comuni del Milanese, con una "retribuzione drasticamente ridotta". Due magazzinieri hanno rispedito al mittente la proposta e per loro è quindi scattato il licenziamento. Un terzo magazziniere, invece, ha accettato una buonuscita messa sul tavolo dalla società nerazzurra. Si tratta dell’ultimo sviluppo di una battaglia della Cgil contro l’Inter, sfociata un mese fa in una protesta davanti a San Siro appoggiata da sportivi e tifosi come il giornalista Gad Lerner e l’attore Paolo Rossi. Al centro la decisione della società di tagliare il posto di tre magazzinieri per sternalizzare le loro mansioni, affidandole alla ditta Geodis e riducendo così i costi. "Siamo solo “operai“ del calcio , ma vogliamo essere trattati con dignità", aveva spiegato uno di loro, Davide Baccarini.
Si è aperta quindi una trattativa, sfociata in una proposta definita "inaccettabile" dal sindacato. "L’inter – spiega il segretario generale della Slc-Cgil di Milano, Francesco Aufieri – ha dimostrato mancanza di volontà di risolvere il problema e scarsa attenzione al destino delle persone coinvolte. Ai due lavoratori rimasti è stata offerta l’assunzione come autisti di autobus di linea per una società di trasporti. Questa offerta è inadeguata e non accettabile in quanto non è compatibile con le professionalità e l’età dei lavoratori, ultracinquantenni, tra l’altro neanche in possesso della patente necessaria, e prevede una retribuzione drasticamente ridotta oltre a un periodo di prova da superare. L’azienda in alternativa propone un incentivo economico insufficiente", conclude. Il sindacato lancia quindi un appello all’Inter, per un ultimo dietrofront. E si prepara a impugnare i licenziamenti davanti al Tribunale del lavoro. Una vertenza che si collega alla battaglia sulle condizioni di lavoro nel mondo del calcio, dietro le quinte di un business miliardario con campioni dagli stipendi stellari.
Nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro, Figc e Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive chiedendo un incontro sulle "condizioni lavorative degli steward", precari negli stadi, e dei dipendenti non sportivi delle società. "Prima della “deflagrazione” dell’emergenza pandemica da Covid-19 – si legge nella lettera – avevamo intrapreso un percorso di confronto per addivenire a una prima normazione contrattuale per i dipendenti non sportivi delle società sportive, con un relativo Ccnl di settore, trattandosi, come a voi ben noto, di una realtà con peculiari esigenze e che quindi richiede specifiche regole". Si chiede, quindi, di riaprire una trattativa congelata dal Covid.