I fumogeni bianchi e gialli. I petardi e gli slogan da stadio contro la Giunta, con tanto di pesanti insulti a Sala e Censi. I tassisti sono tornati in piazza ieri pomeriggio per protestare contro l’eliminazione di alcuni parcheggi in varie zone della città e per chiedere più sicurezza, anche se è evidente che in tanti si sono mobilitati dopo il via libera di Palazzo Marino al bando straordinario per l’emissione di 450 nuove licenze.
La piazza si anima qualche minuto dopo le 16, in concomitanza con la seduta del Consiglio comunale. Sono circa duecento al presidio organizzato dai sindacati: tutti hanno in mano cartelli con scritte come "Il taxi è l’unico servizio pubblico h24", "Il taxi è un occhio vigile sulla città" e "Se Milano è Gotham City noi siamo Batman e Robin". Le motivazioni dell’iniziativa, che ha ricevuto il sostegno dell’opposizione di centrodestra, sono elencate nel volantino di presentazione firmato dalle sigle Tam, Satam, Acai, Claai e Unione Artigiani: "Il Comune, con precisione chirurgica e certamente programmata, sta sistematicamente svilendo il servizio taxi in città, al fine di renderlo più inefficace per poi giustificare modifiche sostanziali al sistema, non solo con l’aumento del contingente, ma anche con l’invasione di applicativi non autorizzati o abusivi di ogni genere". Nel mirino le questioni "sicurezza, viabilità e lotta all’abusivismo", ma soprattutto la "riduzione sistematica dei posteggi taxi", considerata "l’ennesimo sfregio": dagli ospedali Policlinico e Niguarda a corso Buenos Aires, da corso Monforte a piazza Tricolore. "Ormai è impossibile lavorare in queste condizioni", fa sapere il delegato Uiltrasporti Silla Mattiazzi. Una ricostruzione smentita dall’assessora alla Mobilità Arianna Censi: "In alcuni luoghi, i posteggi sono stati aumentati (da 9 a 15 in Baires, ndr), in altri sono temporaneamente indisponibili per qualche settimana per lavori ma verranno ripristinati tutti". E l’aumento delle licenze? "È legato finalmente al coraggio e alla possibilità di farlo, perché è una risposta che dobbiamo dare alla città", rivendica Censi.
A lei e al sindaco Giuseppe Sala, i tassisti hanno indirizzato ripetuti cori di insulti, chiedendone a gran voce le dimissioni. A un certo punto, un gruppo di conducenti si è avvicinato minaccioso alle transenne che proteggono gli ingressi di Palazzo Marino, dietro le quali erano schierati gli agenti del Reparto mobile. Qualche secondo di tensione al grido di "Fateci salire", poi la situazione è tornata alla normalità.