REDAZIONE MILANO

La protesta della logistica. Bloccata la spesa online

Disagi alla vigilia di Pasqua per i clienti del servizio di consegna a domicilio di Esselunga. I sindacati: "Scelte aziendali arbitrarie". La replica: "Già fissato un confronto in prefettura".

La protesta della Filt Cgil in uno dei poli logistici per la consegna della spesa online

La protesta della Filt Cgil in uno dei poli logistici per la consegna della spesa online

Vigilia di Pasqua complicata per i clienti Esselunga che utilizzano il servizio di spesa online. A causa dello sciopero, proclamato da Filt Cgil per protesta nei confronti di Deliverit e Cap Delivery, aziende fornitrici dei servizi di consegna con sede a Brivio e Viganò (nel lecchese), il recapito della spesa a domicilio ha subito rallentamenti e blocchi. La protesta ha coinvolto, con dei presidi, anche i siti di via Dione Cassio, Settimo Milanese, Varedo (Monza e Brianza) e Lallio (Bergamo).

Alla base della protesta - spiega in una nota il sindacato - "ci sono comportamenti aziendali discriminatori e pratiche gestionali arbitrarie: persone messe a riposo senza alcuna giustificazione operativa, mentre ad altre è richiesto di lavorare in regime straordinario, ben oltre il normale orario. A ciò si aggiungono pressioni indebite sul personale affinché sostituiscano chi si rifiuta di lavorare con mezzi sovraccarichi, in evidente violazione delle norme sulla sicurezza".

Da parte sua, Esselunga ha dichiarato di essere estranea alla protesta - che riguarda società fornitrici - e che "l’agitazione è stata attuata nonostante la Prefettura di Milano abbia già convocato un tavolo di confronto previsto per mercoledì 23 aprile".

L’azienda ha anche sottolineato che lo sciopero - iniziato venerdì e conclusosi alle 2 di notte di oggi - ha "causato gravi disservizi ai clienti, con significativi sprechi di prodotti freschi – come pane, carne, pesce, frutta e verdura – rimasti bloccati nei magazzini. Il disagio ha riguardato particolarmente le persone come anziani e in stato di fragilità che non possono recarsi autonomamente a fare la spesa e per le quali l’e-commerce è un servizio essenziale".

Alla fine del comunicato, Esselunga preannuncia anche possibili ripercussioni: "Qualora le agitazioni non cessassero immediatamente e non riprendesse il dialogo tra le organizzazioni sindacali e le aziende trasportatrici, Esselunga si troverà costretta a valutare il ricorso alla cassa integrazione per circa 750 persone operanti nei centri coinvolti".