
di Francesco Pellegatta
Da trent’anni al servizio delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Senza farsi fermare neppure da una pandemia. “La Quercia Onlus“ ha festeggiato proprio in questi giorni una importante ricorrenza: i trent’anni da quando – era il lontano 1991 – alcuni genitori decisero di fondare l’associazione. Erano sognatori? Forse. O forse dei precursori dell’attuale sistema welfare, che ha messo l’inclusione sociale tra i suoi fondamenti. Oggi La Quercia conta un centro diurno, un appartamento didattico protetto, la "Casa Quercia", laboratori per il tempo libero e il progetto "Un ponte per l’autonomia". Iniziative che raccolgono circa 45 famiglie e una decina di volontari, oltre ai dipendenti.
Il lockdown, di fatto, ha fermato il cammino dell’associazione solo la scorsa primavera; a giugno le attività sono ripartite con tante nuove idee da realizzare. Come quella in procinto di concretizzarsi, il prossimo mese, quando verrà inaugurata la ciclo-officina solidale, dove i disabili potranno imparare il mestiere dell’aggiustabiciclette con l’aiuto di professionisti o semplici appassionati del territorio che vorranno mettere a disposizione tempo e competenze. Primo passo per realizzare il sogno di una "bottega solidale" dove tramandare antichi (e in futuro, forse, nuovi) mestieri. Anche attraverso ragazzi con disabilità.
Il tutto è stato possibile grazie al Rotary di Magenta e il Rotary International, che hanno "adottato" l’associazione e trovato i fondi per allestire l’officina a Corbetta. "La disabilità trent’anni fa non era come oggi: lottare per i diritti basilari era all’ordine del giorno, l’inclusione era un sogno, eppure queste famiglie ce l’hanno fatta – ha spiegato il presidente, Roberto Ravani, ripercorrendo l’avventura de La Quercia –. Con il passare degli anni i frutti si sono sparsi e hanno dato vita a nuove piccole piantine. La scorsa estate il centro socio-educativo si è trasferito in un’ampia struttura a Cerello e la sede (in strada Per Pontevecchio, a Magenta, ndr) è tornata ad ospitare le famiglie per offrire dal lunedì al sabato corsi di musicoterapia, laboratori di pianoforte, logopedia, sostegno genitoriale e molto altro. L’augurio che facciamo a tutti noi è quello di poter continuare a essere prossimi alle persone con disabilità e alle loro famiglie per molti anni a venire, innovando e sperimentando senza fermarci". Uno tra i momenti più emozionanti di questi anni? Ravani non ha dubbi: "Il San Martino d’Oro della città di Magenta nel 2005. È stato allora che ci siamo fatti davvero conoscere".