A valle degli accertamenti investigativi, gli specialisti del Radiomobile della polizia locale depositano il fascicolo di ricostruzione dinamica dell’incidente, che, a differenza della prima comunicazione che dava per certo l’urto tra TMax e Giulietta, è molto meno assertivo. Anzi. L’analisi degli undici secondi finali ripresi da due telecamere fa pensare a un possibile contatto prima dell’incrocio di via Quaranta: quella "strisciata" ad alta velocità, di cui si troverebbe traccia pure nell’alternanza dei fasci di luce proiettati sull’asfalto dai fanali, avrebbe lasciato segni sulla staffa della marmitta del Tmax e poco sopra la pedalina. Cosa è successo dopo? Nei disegni planimetrici, i vigili mettono sempre distanza tra i veicoli. Si sono toccati prima di finire sul marciapiedi? Il report suggerisce di no, sebbene non sia mai esplicitato. Una versione che, se confermata dalla perizia, sarebbe compatibile con quella messa nero su bianco dai militari nel verbale d’arresto. Dopo aver descritto la caduta del TMax, i carabinieri scrivono: "I componenti della Volpe 40, che senza mai perdere contatto visivo con il motociclo si trovavano a tergo dei fuggitivi, sopraggiunti al medesimo incrocio sempre con i sistemi acustici e visivi azionati, a causa della manovra improvvisa dello scooter adottavano tutte le misure di precauzione nel tentativo di non occorrere in collisione con lo stesso. Nonostante si tentava di arrestare la marcia dell’autoradio pinzando all’intersezione con veemenza i freni, non si riusciva a evitare di urtare il palo semaforico pedonale ove si terminava la marcia".
CronacaLa relazione della polizia locale e il possibile urto pre incrocio