LAURA LANA
Cronaca

"La situazione sta precipitando". I dipendenti tornano a scioperare

Cologno, in scadenza la solidarietà per Siae, mentre per Sm Optics si sta discutendo l’ultima tranche di cassa

"La situazione sta precipitando". I dipendenti tornano a scioperare

"A Natale senza 13esima e a Pasqua senza stipendio". I lavoratori di Siae Microelettronica e della controllata SM Optics ieri sono tornati a scioperare. La situazione, infatti, nonostante tavoli e annunci sta crollando. SM Optics, contrariamente a quanto annunciato, non è stata ancora acquisita dal gruppo francese che aveva mostrato interesse. "Questo aumenta la nostra preoccupazione perché, oltre a garantire continuità a quei 120 addetti, la vendita era il pilastro della ricapitalizzazione di Siae - commenta Giorgio Pontarollo della Fiom -. Nell’azienda la situazione continua a peggiorare e sullo sfondo c’è sempre la delocalizzazione verso la Cina, che ha subìto un’accelerazione". Nei mesi scorsi i vertici della società di via Buonarroti avevano dichiarato 140 esuberi sui quasi 700 dipendenti. "Il famoso piano industriale, annunciato a novembre, non è stato ancora consegnato. Invece, abbiamo trovato il bilancio 2022 depositato alla Camera di Commercio con un andamento drammatico - spiega il sindacalista -. Questa azienda ha problemi di liquidità evidenti: lo stipendio di marzo dovrebbe essere erogato in ritardo, entro il 10 aprile, ma resta un’incognita". A metà mese scadrà anche il contratto di solidarietà per gli addetti di Siae, mentre per i lavoratori di SM Optics si sta già discutendo l’ultima tranche di cassa integrazione. Un cuscinetto, quello degli ammortizzatori sociali, che scongiurerebbe almeno per altri mesi i licenziamenti collettivi e darebbe tempo per entrare nel vivo della trattativa. "Siae ha iniziato un’interlocuzione con Invitalia (l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del ministero dell’Economia, ndr) e vogliamo capire con quali finalità.

Dal Pnrr stimano di ricevere in 3 anni 150 milioni. Ecco, facciamo che non sia un milione a esubero. Non si possono usare i soldi pubblici per smantellare una fabbrica". Azienda leader nel settore delle telecomunicazioni, da tempo Siae sta cercando una nuova strada per restare competitiva sul mercato. "Ci sono già stati due incontri al tavolo di crisi a livello regionale e il Pirellone si è impegnato nell’apertura di un percorso ministeriale. Alla politica e alle istituzioni chiediamo di sostenere un polo di ricerca e sviluppo industriale, che può ancora essere strategico nel sistema Paese".